Come si può criticare il Napoli dopo aver visto il Milan? Montella impari da Sarri: quando una sconfitta con 4 gol subiti è meglio di un pareggio 0-0

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Come si a criticare il Napoli, sconfitto 2-4 dal Manchester City, dopo aver visto un Milan, con la stessa ‘idea’ di gioco, collezionare due punti in due partite contro l’AEK?

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A sorridere ormai è rimasto solo Montella. Che sia sabato o domenica in campionato, che sia di giovedì in Europa League, Montella giustifica l’ennesima figuraccia del Milan con una battutina e i tifosi rossoneri hanno un muso lungo che non finisce più. E non hanno tutti i torti. Il Milan soffre e con esso anche i suoi tifosi. I rossoneri sono incapaci di seguire le idee di gioco del proprio allenatore, forse perchè impossibili da adattarsi alla caratura di giocatori, forse perchè inadatte al tipo di interpreti in rosa (e questo la direbbe lunga sulle qualità di chi sta in panchina). Alla fine come sempre parlano i numeri: in campionato il Milan ha totalizzato 5 vittorie, 1 pareggio e 5 sconfitte, subendo 16 gol e segnandone altrettanti. E in coppa la situazione non cambia: dopo la vittoria roboante contro l’Austria Vienna, i rossoneri hanno sofferto contro il modesto Rijeka per poi pareggiare, andata e ritorno 0-0, contro la terza squadra del campionato greco, l’AEK.

Bonucci
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Il Milan è una squadra altalenante, che subisce tanto quanto segna, che vince tanto quanto perde, che non ha mezze misure. Una squadra insomma che non ha un’anima, o se preferite uno stile di gioco. I nuovi acquisti rispecchiano il problema, non lo rappresentano. Visti i tanti nuovi innesti, Montella predica tempo per far arrivare il bel gioco, ma da luglio ad oggi sono passati quasi 5 mesi. La verità è che il Milan ha subito l’AEK tanto al Meazza quanto in Grecia, non ha costruito palle gol degne di nota (Kalinic, Cutrone e Andrè Silva inesistenti), vede i vari Bonucci e Calhanoglu trasformarsi da campioni a bidoni, con il solo Suso a tirare avanti un progetto che rischia di accartocciarsi su se stesso.

Guardiola
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Il problema a dirla tutta non sono nemmeno i risultati. Nel calcio si vince e si perde, ma una squadra come il Milan, che per tradizione è ‘condannata’ a giocare bene, ed è stata costruita sul mercato con questo obiettivo, non può prescindere dal bel gioco. Si può non fare risultato giocando bene: a quel punto, si esce fra gli applausi dei tifosi (a meno che non si appartenga alla filosofia del ‘vincere è l’unica cosa che conta). È quanto capitato ieri al Napoli che ha subito 4 gol dal Manchester City, ma è uscito fra gli appalsi del San Paolo. Complimenti arrivati anche da Pep Guardiola, uno che di calcio se ne intende e che ha per le mani, attualmente, la squadra più forte d’Europa: “ci hanno massacrato“, ha spiegato lo spagnolo nel primo tempo, “il Napoli è stato l’avversario più forte mai incontrato“, ha concluso Pep.

napoli sarri
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Complimenti che non possono non essere rivolti a Maurizio Sarri. Il tecnico napoletano è l’artefice di un progetto quasi perfetto, capace di coniugare bel calcio e risultati, un calcio fatto di possesso palla, schemi, triangolazione ed esaltazione del talento dei singoli, incastonati in un meccanismo corale che viaggia quasi da solo. Più o meno la stessa idea che Montella vorrebbe applicare al suo Milan, ma con risultati che sono sotto l’occhio di tutti. E non è colpa dei giocatori: il Napoli fa giocare i vari Hysaj, Allan, Albiol che non sono di certo più forti dei corrispettivi Borini, Kessie o Bonucci.

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Adesso, visto il Napoli di ieri che subisce 4 gol al San Paolo dal Manchester City e visto il Milan di oggi che pareggia 0-0, soffrendo contro l’AEK, come si fa a criticare Maurizio Sarri e i suoi ragazzi, verso i quali si è parlato di ‘batosta’, subita contro i più forti d’Europa? A volte c’è più dignità nel perdere giocando bene che nel pareggiare… 0-0 contro l’AEK.

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