Beppe Saronni, team manager della UAE Team Emirates, svela i piani del suo nuovo capitano Fabio Aru
La UAE Team Emirates ha realizzato un buon mercato in questa sessione. Grazie alle abilità sia di Carlo che Beppe Saronni, la squadra araba è riuscita ad ingaggiare corridori di livello come Fabio Aru, Alexander Kristoff e Daniel Martin. Nella prossima annata la UAE Team Emirates punterà a migliorare il 12° posto ottenuto nella classifica UCI. Beppe Saronni ha intenzione di vincere un grande giro con Fabio Aru, l’attuale maglia tricolore e nelle classiche con Alexander Kristoff, attuale campione europeo. Il mercato è andato bene e il prossimo anno potremmo vedere la UAE Team Emirates battagliare alla pari con le grandi squadre del WorldTour. Il primo raduno della squadra araba sarà a Siracusa dall’8 al 17 dicembre e a fare gli onori di casa sarà Paolo Tiralongo, nuovo responsabile della preparazione di Fabio Aru.
Il general manager della squadra araba ha parlato delle straordinarie qualità di Fabio Aru:
“un ragazzo talmente tranquillo e sereno che ha meravigliato tutti. Sicuro di sé, amichevole con tutti. E’ un corridore di carattere, molto deciso e grintoso, molto tenace, un lottatore. E, giù dalla bici, è esattamente l’opposto: grande pace, tranquillità, serenità. Noi abbiamo bisogno di corridori vincenti, è vero, ma ancora più importante è come li fai questi risultati. E’ importante essere protagonisti nelle corse, non opportunisti – ha dichiarato Carlo Saronni come riportato dalla Gazzetta dello Sport -. Se hai dato tutto e hai lottato in modo generoso, alla fine non conta più tanto la vittoria o la sconfitta, e Fabio è una figura emblematica da questo punto di vista. L’avete visto al Tour come si muoveva? Lo scatto, la vittoria, la maglia gialla? A livello internazionale sta diventando molto più riconoscibile per il suo modo di correre, per non aver paura di rischiare. Soffre, lotta fino in fondo, non ha paura di perdere. E come ha sfidato Froome? Questo è il modo di interpretare la corsa che voglio io: così vinci sempre, perché il tifoso ti apprezza. Se perdiamo queste caratteristiche e questi valori, abbiamo perso il ciclismo. La rivalità, la lotta, il testa a testa: portano interesse. E come Aru, per esempio, corre Nibali.
La stagione 2018 del ciclista sardo ancora deve essere programmata. Sicuramente dopo la presentazione del Giro d’Italia, Fabio Aru sceglierà se fare la corsa in rosa o il Tour de France. Su questo tema, Carlo Saronni ha svelato:
“non abbiamo ancora deciso nulla. Aspettiamo anche il tracciato del Giro per capire. Certo, a Fabio piacerebbe moltissimo tornare alla corsa rosa che ha dovuto saltare quest’anno per l’infortunio. Così come mi ha detto che il Mondiale di Innsbruck è un suo punto fisso – ha proseguito -. E per uno come lui la Vuelta diventa un passaggio cardine. Il percorso del Mondiale lo andremo a vedere almeno un paio di volte: anche adesso, se lui vuole, ma soprattutto in primavera, quando avrà già una buona condizione. E poi gli ho voluto dare alcuni consigli”. Intanto deve correre di più, facendo gare anche senza partire con un obiettivo preciso di risultato. Aru deve essere di più in gruppo, deve spendersi di più soprattutto nelle corse di un giorno. Correre di più vuol dire anche tenere sempre viva l’attenzione che soltanto la gara ti dà: capire dove puoi arrivare, fare esperienza. Se vuoi lottare per vincere un giorno Lombardia o Liegi o Mondiale, devi sapere come muoverti e come correre. E poi più corri, più il tifoso ti segue e si appassiona a te”.
Infine Beppe Saronni ha reso noto come sarà la maglia Tricolore di Fabio Aru: “penso a una soluzione simile a quella indossata da Nibali all’Astana, con le tre bande del tricolore in senso orizzontale, che fasciano il corpo – ha concluso -. E il logo della squadra subito sotto”.