Diego Rosa parla ai microfoni di SportFair della sua prima stagione al Team Sky, del rapporto con Chris Froome e dell’ambiente che si respira all’interno della squadra britannica
Diego Rosa, corridore del Team Sky, è alla sua prima stagione nella squadra condotta da Chris Froome e ha corso sia il Giro d’Italia che la Vuelta di Spagna. Diego Rosa in carriera vanta una vittoria alla Milano-Torino con l’Astana e la classifica scalatori al Giro di Polonia con il Team Sky. In questo momento, Diego Rosa sta correndo alcune gara in Italia cercando di portare a casa un trionfo di prestigio. Il ciclista del Team Sky ai microfoni di SportFair ha parlato della sua stagione, del suo trascorso in Androni Sidermec e in Astana e del rapporto con Chris Froome.
Come giudichi la tua stagione al Team Sky?
“Purtroppo non è andata come speravo: sono un po’ “scoppiato” a Marzo e ho fatto fatica tutto l’anno per recuperare. Sono contento di essere qui in ogni caso: ho imparato un po’ di inglese, ho ottimi compagni e mi trovo molto bene”.
Hai una grande tradizione al Giro di Lombardia. Punterai alla vittoria quest’anno?
“Ne parliamo dopo il 7 ottobre! (scherza)“
Quali sono le differenze di allenamento e tattica tra l’Astana e il team Sky?
“Beh questi sono i segreti del mestiere! Non posso rilevarli! L’unica cosa che posso dire è qui si parla inglese sempre e in Astana parlavamo solo italiano. Quindi era tutto un pelo più semplice per me!”
Che rapporto hai con Chris Froome?
“Chris è un Signore, come una mega S davanti! Non mette nessuno a disagio, parla con tutti, non se la mena e ti fa sentire parte di qualsiasi cosa che riguarda il Team. Credo che chiunque abbia avuto la possibilità di avvicinarlo si sia reso conto che è una persona normale. È un ottimo compagno di squadra, il primo a fare sul serio ma anche il primo a scherzare quando è il momento”.
Hai corso sia il Giro d’Italia che la Vuelta di Spagna. Che differenze ci sono tra le due corse?
“Non era la prima volta che li correvo entrambi. Ovviamente io sono italiano, quindi il Giro per me è la corsa più bella del mondo. Forse la più grande differenza sono gli interminabili spostamenti spagnoli!! Ma entrambe le corse sono molto belle, la gente molto calda e belle salite anche se il Giro un po’ di più!”
Il Giro di Polonia è stato fondamentale per la tua preparazione alla Vuelta di Spagna?
“Il Giro di Polonia è una gara che mi piace molto e trovo che sia ottimo per la Vuelta, un po’ come il Delfinato per chi fa il Tour o il Trentino per chi fa il Giro. Però finiamo sempre tardissimo… spesso alle 21 dobbiamo ancora cenare!”
Che ricordi hai con l’Androni Sidermec?
“Ho buoni ricordi: è stata la prima squadra da prof. Loro hanno creduto in me, nonostante arrivassi dalla MTB e avessi fatto pochi mesi da dilettante. Con alcuni compagni e il personale ho ancora ottimi rapporti. Perché alla fine ti porti dentro qualcosa di ogni squadra”.
Il Team Sky visto dall’esterno sembra una macchina perfetta senza cuore. Tu che vivi all’interno della squadra, come è l’ambiente in realtà?
“Penso che sia la cosa più stupida: tutti hanno opinioni ben precise solo a guardare le cose da fuori. La Sky è una squadra come tutte le altre: pro e contro. Io ho trovato un ambiente sano in cui crescere, mi hanno aiutato in momenti di estrema difficoltà e mai nessuno mi ha criticato quando le cose non andavano nel verso giusto. Corridori e personale son ottime persone. Non ho mai capito tutto questo astio. Per me è un obiettivo raggiunto essere qui e sono molto contento. Poi mi rendo conto che si può piacere a tutti, ma io qui sto bene.
Punterai al Mondiale il prossimo anno?
“E anche di questo ne parliamo poi eh (scherza)”.