Dagli studi al passaggio in Team Sky: Egan Bernal svela alcuni retroscena sulla sua vita in bici

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Egan Bernal, ciclista dell’Androni Sidermec, racconta i suoi trascorsi da studente fino al grande passaggio al Team Sky

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© Team Bahrain-Merida/ @BettiniPhoto

Egan Bernal è un predestinato. Il ciclista dell’Androni Sidermec è nato lo stesso giorno di Marco Pantani ed è uno scalatore puro. Dopo la stupenda annata passata nella squadra diretta da Gianni Savio, il colombiano approderà nella prossima stagione al Team Sky. A soli 20 anni, il ciclista sarà affiancato da corridori come Chris Froome, Michal Kwiatkowski, Geraint Thomas e Gianni Moscon. Il team britannico dalla prossima stagione potrà contare sulle straordinarie doti di Egan Bernal. Sin dall’inizio, Gianni Savio ha intravisto doti imponenti nel corridore colombiano e lo ha cresciuto piano piano. In questa stagione il ciclista dell’Androni Sidermec si è messo in luce (come pronosticato dal direttore sportivo della squadra italiana) in molte corse e il prossimo anno dovrà impegnarsi molto per fare il salto di qualità.

egan bernalEgan Bernal, grazie al suo talento, si è fatto amare dai fan dell’Androni Sidermec, tanto che in Italia è nato un suon fans club che raccoglie i fondi per le scuole di ciclismo colombiane. Il corridore dell’Androni Sidermec è orgoglioso di questa organizzazione: “è nato anche un fan club – ha dichiarato Egan Bernal come riportato dalla Gazzetta dello Sport -.  Il presidente è Vladimir Chiuminatto e la finalità, oltre al tifo, sarà raccogliere fondi da destinare a una scuola di ciclismo colombiano”.

La passione per la bici è nata grazie al padre German (ciclista senza mai diventare professionista e adesso fa il guardiano della Cattedrale del Sale). Bernal prima di diventare ciclista affermato aveva intrapreso gli studi per diventare giornalista. Il colombiano dell’Androni Sidermec ha raccontato quei momenti da studente: “non era facile, andavo ai corsi dopo essermi allenato e magari, per pochi minuti di ritardo, mi mettevano delle note. Io andavo forte in mountain bike e Pablo Mazuera, il mio team manager, riuscì ad assicurarmi un piccolo stipendio. Se fosse dipeso solo da me, forse avrei mollato. Grazie al suo aiuto, ho continuato – ha proseguito Bernal -. Molti credono che avrei voluto scrivere di sport, ma non è così. Ho seguito qualche volta i lavori in Parlamento, mi sarebbe piaciuto occuparmi di politica. Il giornalista secondo me ha una funzione-chiave della società. Deve raccontare la verità, quello che è giusto, quello che è sbagliato, aprire gli occhi alla gente”.

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Gian Mattia D’Alberto /LaPresse

Infine Egan Bernal ha analizzato il suo passaggio al Team Sky:ho parlato con i colombiani che ne fanno parte. Non sono extraterrestri. Non fanno cose dell’altro mondo. Anzi, ho visto che hanno fatto crescere uno come Moscon in maniera molto graduale. Io posso e devo migliorare in tutto – ha concluso -. Sono venuto in Europa, vivo lontano dalle mie origini e non è facile. È una lontananza geografica, ma anche culturale. Per sopportare questo, ci vuole una grande determinazione. Io ce l’ho”.

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