Ciclismo, Fabio Aru pensa al futuro: “il Mondiale di Innsbruck? Ecco cosa dico”

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Fabio Aru già proiettato al futuro. Il ciclista dell’Astana analizza il percorso del Mondiale di Innsbruck e le possibili strategie

Fabio Aru sta correndo le classiche italiane con grande professionalità. Il capitano dell’Astana ha intenzione di realizzare un finale di stagione importante e tutto il pubblico italiano lo sosterrà. La maglia Tricolore ha corso una discreta Tre Valli Varesina ma all’orizzonte c’è Il Lombardia che chiuderà il calendario WorldTour italiano. Fabio Aru è pronto a correre alla grande questa corsa e sarà accompagnato dallo spirito di Michele Scarponi, suo ex gregario scomparso tragicamente mentre si allenava nelle strade di casa. Fabio Aru ha ricordato Michele Scarponi e i momenti passati con lui: “ricordi sono strani: ti assalgono senza preavviso. Con Michele ho condiviso tanto, momenti brutti compresi – ha dichiarato il ciclista dell’Astana come riportato da TuttoSport -. Era con me anche il giorno in cui mi sono fatto male al ginocchio in allenamento a Sierra Nevada. È stato il nostro ultimo raduno insieme”.

LaPresse/Reuters

La stagione di Fabio Aru è stata buona con picchi importanti come la vittoria della maglia tricolore e a La Planche Des Belles Filles al Tour de France e momenti bassi come quelli alla Vuelta di Spagna. Fabio Aru però non ha rimpianti: “faccio sempre tesoro di ogni esperienza e sono convinto che anche momenti dif?cili di questa stagione mi serviranno per il futuro”, ha proseguito.

Nel 2018 ci sarà il Mondiale di Innsbruck in Austria. Il percorso è adatto alle caratteristiche di Fabio Aru ma anche di Vincenzo Nibali. Il sardo ha analizzato il grande evento ciclistico: “Davide piace programmare le cose per tempo: abbiamo piani?cato I’Olimpiade di Rio con un anno e mezzo di anticipo. Conoscendolo, non mi sorprenderei se nei prossimi mesi mi proponesse di andare in Austria a fare un sopralluogo – ha concluso -. Sin da quando rappresentava l’ltalia nel ciclocross, con il ct Fausto Scotti ho imparato a rispettare la maglia azzurra. A Innsbruck l’importante non sarà chi farà il capitano. L’unica cosa che conta e riportare la maglia iridata in Italia, che manca da troppo tempo”.

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