Le sfide con Spagna e Italia sembrano proibitive per l’Albania, il ct Panucci però non ha nessuna intenzione di partire battuto
Le residue speranze per una miracolosa qualificazioni ai Mondiali passano dalle sfide contro Spagna (venerdi’ ad Alicante) ed Italia (lunedi’ a Scutari). Per l’Albania e per il suo ct Christian Panucci le speranze sono davvero ridotte al lumicino anche se “nel calcio ma dire mai” dice l’ex difensore di Milan e Real Madrid, che ha da poco preso il posto di De Biasi sulla panchina dell’Albania.
“Quelle contro Spagna e Italia sono partite importanti per noi – ha raccontato a FIFA.com -, cercheremo di rendergli la vita difficile. Per me sono partite speciali, ovviamente. La Spagna e’ la mia seconda casa, la’ ho tanti amici, e l’Italia e’ dove vivo, ho anche giocato tante volte per la Nazionale”. Il tecnico si e’ soffermato sul suo predecessore Gianni De Biasi e sugli obiettivi dell’Albania: “C‘e’ tanto ottimismo, ho un bel gruppo: De Biasi ha fatto un grande lavoro qualificandosi a EURO 2016, e il nostro obiettivo adesso e’ partecipare a EURO 2020. Se giochiamo per il pari? Voglio coraggio dai miei giocatori, non che difendano un pareggio“. Inevitabile un commento sull’Italia e sul probabile spareggio per la qualificazione.
“Nell’ultimo duello ha vinto nettamente la Spagna – ha detto -, ma l’Italia ha vinto tante altre volte. Non penso ci sia cosi’ tanta differenza tra le due. E’ un momento delicato per Gian Piero Ventura: e’ una fase di transizione per la Nazionale e dovrebbe essere lasciato libero di lavorare. Se l’Italia sara’ al Mondiale? Non lo so, ma l’Italia e’ abituata ad esserci, e quando c’e’ sa come arrivare in finale. Non possiamo cominciare a pensare agli spareggi gia’ adesso – ha sottolineato Panucci -.
Prima ci sono le ultime due gare del girone da portare a termine. Solo dopo, in base all’avversario che potremmo trovarci davanti, faremo le nostre valutazioni. Ma dico che per l’Italia non andare al Mondiale sarebbe una catastrofe”. Panucci ha parlato anche del suo mentore, Fabio Capello: “L’idea di allenare mi e’ sempre piaciuta, ma e’ stato lui a consigliarmi questo percorso. Mi ha portato con se’ in Russia, un’esperienza fantastica, e li’ ho iniziato a pensarci. Serve lavorare sodo per fare l’allenatore, e’ un lavoro duro ma penso di avere la forza per provarci. Capello mi ha dato tanti consigli, ma sono segreti“. (ITALPRESS)