Vuelta di Spagna, Nibali non si arrende e suona la carica: “sull’Angliru sarà diverso, e questi 20 secondi non faranno la differenza”

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Vuelta di Spagna, Nibali ci crede ancora: dal Team Bahrain Merida filtra ottimismo in vista della grande tappa di Sabato con l’arrivo in vetta all’Angliru

Vincenzo Nibali non molla, anzi. La Vuelta di Spagna non è finita, anche se Froome resta il favorito numero uno per la vittoria finale. Lo era alla vigilia e lo è a maggior ragione adesso che a due tappe dalla fine ha 1′ e 37” di vantaggio dallo Squalo dello Stretto, secondo, e oltre due minuti su tutti gli altri inseguitori. Ma le prossime due tappe saranno ancora durissime, e Nibali non ha alcuna intenzione di mollare.

LaPresse/EFE

Ieri sullo strappo finale (due chilometri al 10% sul traguardo della 18ª tappa a Santo Toribio de Liébana) ha pagato 21” da Froome, che però il giorno prima sulle durissime rampe della salita di Los Machucos aveva ceduto 42” allo Squalo. Non è un’anomalia: Nibali è un corridore più adatto alle corse lunghe, dure e difficili, quando emergono le doti dei fondisti, mentre Froome è un atleta più esplosivo, e un arrivo come quello di ieri era a lui più congeniale.

Lo stratega tecnico di Nibali, Paolo Slongo, lo spiega in modo estremamente chiaro: “è un peccato aver perso qualche secondo, ma era una salita troppo esplosiva per Vincenzo che ha pagato gli ultimi 500 metri prima della linea finale“. E’ già successo in questa Vuelta o al Giro d’Italia di quest’anno, non è certo una novità.

Sabato sull’Angliru sarà tutta un’altra storia: si arriva in cima ad una delle montagne più mitologiche del ciclismo mondiale, dopo 12,5km ad una pendenza media del 9,8% con rampe al 24%. Gli ultimi 7 chilometri hanno una pendenza media del 14%. E’ una roba terribile, molto peggio del Mortirolo. E gli organizzatori di questa Vuelta hanno pensato di piazzarci in cima l’arrivo dell’ultima tappa alla fine della terza settimana, dopo altre due salite durissime in rapida successione, prima l’Alto de la Cobertoria (8,1km all’8,6% di pendenza media), poi l’Alto del Cordal (5,7km all’8,6% di pendenza media), con le due relative discese in picchiata. Negli ultimi 46 chilometri dell’ultima tappa (prima della passerella finale a Madrid), i corridori dovranno affrontare 26km di salite durissime e 20km di discese ripide e pericolose.

Ecco perchè Nibali spera. Chi andrà in crisi, o comunque in difficoltà, stavolta non perderà secondi ma minuti. Diversi minuti. Sarà una corsa durissima. E lo Squalo crede nella maglia rossa. “Quello di ieri non era un arrivo adatto a me, mi sono mancati gli ultimi 500 metri ma sabato sull’Angliru sarà diverso. I venti secondi persi oggi non faranno la differenza“. Già, perchè lassù sarà questione di minuti. E per Sabato è previsto maltempo: la pioggia potrebbe creare ulteriori difficoltà a Froome, oltre al percorso così duro, e favorire un corridore più completo come Nibali, che ha certamente maggior feeling con la bicicletta rispetto al britannico.

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Dopo il terzo posto sull’arrivo di ieri, anche Giovanni Visconti si dice ottimista per Nibali: “la mia prestazione è un buon segno, significa che sto bene e che posso aiutare Vincenzo nella sfida decisiva di Sabato“. Una grande sfida dal sapore epico per il tracciato, i campioni in corsa e le condizioni meteorologiche che si prospettano da tregenda. Nell’ultimo giorno di Alberto Contador, anche lo Squalo dello Stretto vorrà omaggiare uno dei più grandi campioni di sempre nella storia del ciclismo (con cui è anche caro amico) nel modo migliore possibile. Centrando l’ennesima grande impresa della propria già straordinaria carriera.

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