Vincenzo Nibali analizza la sua prestazione realizzata sulla Sierra Nevada. Il corridore perde l’occasione di attaccare Froome nella mitica salita della Vuelta di Spagna
La salita di Sierra Nevada, (luogo cult del ciclismo in quanto la maggior parte dei corridori si allena proprio qui) è stata conquistata da Miguel Angel Lopez dell’Astana. ‘Superman’ Lopez ha staccato tutti i suoi avversari ed è riuscito ad involarsi da solo verso il traguardo. La 15ª tappa della Vuelta di Spagna ha regalato emozioni: attacchi, contrattacchi, involate solitarie, scontri… una frazione adatta agli appassionati. I fan accorsi lungo le strade spagnole si sono divertiti a vedere Contador provare l’allungo verso Sierra Nevada.
Oggi la Vuelta di Spagna si ferma per l’ultimo giorno di riposo, ma già da domani si ricomincerà a dare la caccia alla maglia rossa di Chris Froome. Importantissima sarà la cronometro che porterà i corridori a Logroño, e il favorito (tra i big) sembra essere proprio il britannico del team Sky. Mancano 6 tappe alla conclusione della Vuelta di Spagna e Vincenzo Nibali ha spiegato quante possibilità ci sono per conquistare la classifica generale: “non lo so. Ci sono molte variabili, difficile dare una percentuale – ha proseguito -. Qui la differenza l’ha fatta ‘Super Sky’ che con tre uomini ha controllato tutta l’ultima salita: Moscon, Nieve e Poels che ha portato Froome fino ai 500 metri”.
Ieri è uscito in Francia un documentario che ha svelato che l’attrezzatura UCI è inadatta. Vargas, inventore dei motorini nelle biciclette, ha raccontato che gli ispettori non riescono a scovare marchingegni tecnologici nelle bici. Nibali a tal proposito si è espresso: “se i controlli vengono effettuati è perché qualche dubbio c’è. Non ho le conoscenze per dire se questi sistemi funzionino o meno, però sono favorevole – ha concluso -. Anzi, credo che anche voi giornalisti con le inchieste potete fare una parte molto importante. Siete molto utili”.