Vuelta di Spagna, Froome continua a fare lo spavando con le parole dopo il traguardo ma i dati dicono che oggi è andato in crisi

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Vuelta di Spagna, Froome continua a dire di sentirsi bene e non avere preoccupazioni per la vittoria finale nonostante il tempo perduto oggi sulla salita finale

Chris Froome continua a fare lo spavaldo, nonostante la piccola crisi di oggi sulla salita di Los Machucos con arrivo al Monumento dedicato alla Vacca Pasiega: il corridore britannico ha perso 42” da Vincenzo Nibali in meno di 6 chilometri, e adesso lo Squalo è più vicino in classifica con un ritardo di 1′ e 16”. I dati parlano chiaro: per la prima volta il britannico è andato in seria difficoltà. Froome – infatti – è arrivato al traguardo 14°, insieme ai suoi compagni Nieve e Poels, dietro gente come De La Cruz e Kruijswijk e soprattutto con 1′ e 46” di ritardo dal vincitore di tappa, Stefan Denifl, che aveva iniziato la salita conclusiva con 1′ e 30” di vantaggio sul gruppo Froome. Significa che il britannico del Team Sky ha perso sulla salita finale quasi 20” da un corridore di una squadra “Continental” che era in fuga dal mattino. Se non si può parlare di “crisi” vera, poco ci manca. Altro dato molto importante: Contador gli ha rifilato 1′ e 18” in meno di 7 chilometri. E nei prossimi tre giorni ci sono altre tappe difficili, domani e venerdì adatte alle “imboscate” nel finale, poi Sabato il tappone decisivo con l’arrivo in cima al terribile Angliru dopo altre due salite durissime con le relative discese. Attenzione: l’Angliru è una salita molto più lunga e più dura rispetto all’erta finale odierna. Saranno 12,5km con una pendenza media del 9,8%, oggi invece erano 7,2km con una pendenza media dell’8,7%. Arriverà nell’ultimo giorno della Vuelta, con tanta fatica nelle gambe, e dopo altre due salite terribili (oggi invece ce n’era solo una, più facile). E le previsioni per Sabato sono di forte maltempo! Insomma, saranno scintille e lì chi andrà in crisi potrà perdere tanti minuti!

I dati di oggi ci spiegano come Froome stia iniziando a pagare le fatiche del Tour de France e delle prime due settimane di Vuelta fatte a tutta. Non ha un grande vantaggio in classifica generale, considerando i distacchi subiti oggi non solo da Contador e Nibali, ma anche da Zakarin (che gli ha risucchiato 42” come lo Squalo) e da Kelderman, giunto al traguardo 27” prima del britannico.

In classifica generale Froome ha 1′ e 16” di vantaggio su Nibali, 2′ e 13” su Kelderman, 2′ e 25” su Zakarin e 3′ e 34” su Contador. Oggi è andato decisamente più piano di tutti i 4 corridori che lo inseguono a distanze non proibitive. Fino a Madrid tutto può succedere: il percorso è pazzesco, con altre tre tappe da brivido prima della passerella finale di domenica.

Nonostante questo, Froome dopo l’arrivo continua a fare lo spavaldo e minimizza quanto accaduto oggi: “mi sento ancora bene” ha detto ai cronisti dopo l’arrivo. “Sono ancora in una buona posizione, tutti sapevamo che sarebbe stato un finale duro. E lo è stato davvero, soprattutto con queste condizioni meteorologiche. Ma la squadra è stata posizionata bene, mi sento bene e non vedo l’ora che arrivino i prossimi tre giorni. E’ un momento tipico della Vuelta. E’ la natura di questa gara, ed è uguale per tutti. Non credo che qualcuno gode di rampe ad oltre il 25%, ma è così. Naturalmente non mi piace perdere tempo, ma mi sento ancora bene. Sono rimasti soltanto due giorni duri e spero che possiamo finire il nostro lavoro“.

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