Il motore numero 3 montato sulla Ferrari di Vettel a Singapore è rimasto illeso, dunque il tedesco potrà contare su due propulsori da qui alla fine della stagione
Se pensavate che il crash di Singapore non avesse alcun risvolto positivo vi sbagliavate di grosso, perchè una conseguenza positiva, a guardar bene, c’è eccome. Le analisi compiute a Maranello sulla SF70-H incidentata in Asia ha regalato agli uomini in rosso un sorriso insperato.
Il motore numero 3 infatti non ha riportato danni, rimanendo dunque utilizzabile in quest’ultimo scorcio di stagione insieme a quello numero 4 che verrà omologato nel prossimo appuntamento in Malesia. Un sospiro di sollievo bello grosso per la Ferrari, che potrà adesso disporre fino alla fine dell’anno di un propulsore che ha ‘risparmiato’ la vita di un Gran Premio, avendo percorso solo poche curve a Singapore. Ovviamente i motoristi del Cavallino avrebbero barattato questa situazione con una bella vittoria domenica scorsa ma, analizzando la realtà dei fatti, questo è davvero un bel colpo in vista del prosieguo della stagione. Le due power unit rimaste a disposizione della rossa potranno essere alternate, assicurando le giuste rotazioni per tenere la Ferrari del tedesco al riparo da sorprese.
In Mercedes invece non è tutto rose e fiori come sembra, il motore numero 4 infatti è stato omologato a SPA e ha dunque già due Gran Premi alle spalle, dunque risulta già impossibilitato a reggere i restanti sei appuntamenti in calendario, visto che ogni power unit dovrebbe disputare una media 5 GP per non incorrere in penalità. Quello numero 3 invece è stato utilizzato a Silverstone, Ungheria e Singapore, dunque la sua esistenza dovrà essere allungata per evitare che Hamilton incorra in qualche penalità. Una spada di Damocle che preoccupa e non poco la Mercedes, una situazione che rende incertissima la situazione mondiale: Arrivabene ha ragione, la partita è tutt’altro che finita.