Con un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, la Ferrari ha analizzato il prossimo Gran Premio di Singapore
Sono trascorsi nove giorni dal Gp di Monza, dominato da Hamilton e dalla Mercedes, riuscita a completare il proprio trionfo con il secondo posto di Bottas. Adesso però è tempo di concentrarsi sul prossimo appuntamento in calendario, quello di Singapore, in programma domenica prossima sul circuito di Marina Bay.
La Ferrari ha un’immensa voglia di riscatto e proverà già da venerdì a mettere pressione alle Frecce d’Argento che, sulla carta, non dovrebbero adattarsi benissimo alle caratteristiche del circuito. Nonostante i pronostici della vigilia le sorridono, la scuderia di Maranello mette le mani avanti, sottolineando come in un circuito come quello di Singapore, nessuno può considerarsi favorito. “Quando fu inaugurato, nel 2008, il Gran Premio di Singapore sollevò subito una serie di interrogativi: come faranno piloti e team ad adattarsi al fuso orario di una gara in notturna? Che succederà con le tempeste equatoriali? E l’illuminazione artificiale, sarà sufficiente? Dopo nove edizioni sappiamo che le preoccupazioni, al Marina Bay, sono altre” le parole del team Ferrari affidate ad un comunicato.
“Almeno finora la pioggia non ha mai impedito di girare, i piloti non si sono mai lamentati per la visibilità (anzi) e adeguare il fisico e la mente al fuso orario è più semplice di quanto si pensi, visto che gli orari del weekend scambiano semplicemente il giorno con la notte. E’ un tracciato cittadino che può far pagare caro il minimo errore: lungo più di cinque chilometri ma con uno dei rettilinei più brevi di tutto il mondiale (appena 520 metri) e ben ventitré curve da memorizzare, in gran parte a 90 gradi, dove serve soprattutto trazione in uscita.
E poi lo stress, fisico e mentale, di una gara che regolarmente si avvicina al limite delle due ore e si corre in condizioni difficili perché, di notte, l’umidità rende il clima insopportabile negli abitacoli e nei garage. Le squadre devono sempre calcolare, nelle strategie, la variabile della safety car che finora è intervenuta in tutte le edizioni. Le emozioni non sono mai mancate, dal sogno sfumato di Felipe Massa nella prima edizione, alla vittoriosa resistenza di Alonso su Vettel nel 2010, fino al trionfo dello stesso Sebastian, stavolta con i colori della Scuderia, nel GP di due anni fa e alla sua grande rimonta, dopo i problemi in qualifica, nel 2016. Ma non bisogna dare niente per scontato. A Singapore nessuno è favorito fino alla bandiera a scacchi”.