Gol di Mertens, scudetto invidia e Serie A a 16 squadre: Aurelio De Laurentiis a tutto tondo, un ciclone di euforia dovuta ai successi del suo Napoli
“Il gol di Mertens? Non me lo aspettavo. Ho visto che si girava e poi ho visto questa palla entrare nell’angolo destro della porta e sono rimasto basito, incantato. Ho sublimato questa sensazione gustandola olfattivamente sulle papille per qualche minuto, non ci credevo, è stato molto bello. Non mi accorgevo più di quanti caffè stavo bevendo, mi portavano caffè fatti con una miscela di Torre Annunziata, e a un certo punto mi sono venute anche le palpitazioni“. Così Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ai microfoni di Radio 24, commentando la prodezza dell’attaccante belga nella gara di mercoledì scorso contro la Lazio. “Se gli farò un regalo per questa prodezza? Mertens ce lo ha già fatto lui, poi sembrerebbe una cafonata dovere rispondere a regalo con regalo“, aggiunge il numero uno del club partenopeo, che, parlando di scudetto, ricorre alla scaramanzia: “a casa mia c’è una teca piena di corni che conservo gelosamente. Si dice che non bisogna farli vedere perchè si scaricano, invece a me piace proprio caricarli dell’invidia altrui“, la battuta di De Laurentiis.
Sul momento del calcio italiano: “non è il calcio in crisi, ma sono in crisi gli uomini che conducono le danze di un calcio, quello di serie A, che è un’industria. Ma lo conducono ancora con quella mentalità di venti, trent’anni fa che non paga più, perchè l’Europa è un altro tipo di Europa calcisticamente parlando. Nel 1986 le squadre di serie A erano 16, poi non si sa per quale motivo siamo diventati 20. Invece, se fossero ancora sedici con una sola retrocessione, sarebbero tutti più felici e tutti più competitivi“. (ITALPRESS)