Ciclismo: la Corte di Cassazione scagiona Vincenzo Nibali

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La Corte di Cassazione scagiona il capitano della Bahrain Merida per diffamazione. Ecco i motivi

LaPresse/EFE

La Corte di Cassazione ha stabilito, nella sentenza emessa il 20 settembre, che Vincenzo Nibali, capitano della Bahrain Merida, non ha diffamato Danilo Di Luca. I fatti risalgono al 2014 quando l’ex corridore a Le Iene aveva dichiarato che “il 90% dei ciclisti si dopa ed è impossibile arrivare nei primi dieci di un grande giro senza doparsi”. Dura è stata la risposta di Vincenzo Nibali nei confronti di Danilo Di Luca che come riportato da La Gazzetta dello Sport aveva dichiarato: “Danilo è alla frutta, quindi… non sa più cosa inventarsi pur di guadagnare quattro spiccioli. Mi spiace dirlo ma in questi ultimi tempi mi viene solo da pensare male che è diventato un po’ cerebroleso”. Danilo Di Luca aveva denunciato Vincenzo Nibali per diffamazione, ma la Cassazione ha chiuso la diatriba con l‘ex corridore condannandolo a pagare le spese processuali.

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