Intervistato da Sovsport, il tennista ucraino Dolgopolov non ha risparmiato una frecciatina velenosa nei confronti di Maria Sharapova e il caso Meldonium
Dolgopolov non ha di certo peli sulla lingua, ma se gli viene anche fornito l’assist la dichiarazione tagliente è servita su un piatto d’argento. Intervistato da Sovsport, il tennista ucraino ha risposto ad una domanda su Maria Sharapova e la questione Meldonium. A finire sotto accusa sono state le (poco convincenti) scuse che la russa ha utilizzato per giustificare parzialmente l’uso del farmaco: per farla breve, la Sharapova, il suo medico e l’intero suo team non era a conoscenza che il farmaco fosse stato inserito da diverse settimane nella lista delle sostanze vietate.
Dolgopolov ha sottolineato la vicenda. “Se il Meldonium è inserito nella lista proibita, allora è da considerare come doping – ha detto il tennista ucraino – Lei ha detto di non esserne a conoscenza ma il mio team è tre volte più piccolo del suo (solo due persone, ndr) e controlliamo sempre tutto seguendo tutti i cambiamenti“. In effetti Dolgopolov non ha tutti i torti: può il team di un’atleta come Maria Sharapova aver preso un simile abbaglio o è solo il modo più semplice per risultare innocente utilizzando il primo capro espiatorio utile?