Gianmaro Tamberi ha affidato ad un post su Instagram la delusione per non aver centrato, di ritorno da un brutto infortunio, la qualificazione alla finale di salto in alto ai Mondiali di Londra
“Da quel giorno non ho fatto altro che pensare a questi Mondiali. Ad ogni difficoltà chiudevo gli occhi e mi immaginavo di essere qui, li riaprivo e lottavo come un leone“. Comincia così lo sfogo via social di Gianmarco Tamberi, all’indomani della mancata qualificazione alla finale del salto in alto ai Mondiali di Londra. L’azzurro, costretto a guardare da spettatore la scorsa Olimpiade per la rottura del tendine d’Achille, confessa che “per più di 365 giorni ho sognato di potermi rifare subito dopo aver perso la possibilità di gareggiare a Rio. Non ho smesso un giorno di credere che questo miracolo fosse possibile. Non mi sono rassegnato neanche dopo che mi era stato detto che avrei dovuto affrontare una seconda operazione. Ho stretto i denti e a gennaio ho riiniziato in piscina a battere le gambe, camminare, correre e poi a saltare, saltare… Riuscivo a valicare a malapena 1.80 e mancavano solo 3 mesi a questi Mondiali, ma dopo quello che avevo passato non potevo arrendermi. Centimetro dopo centimetro ho continuato a lottare guardando avanti con la stessa cattiveria e convinzione di potercela fare“.
“Eccomi ora qua, a vivere finalmente quella gara che ormai avevo imparato a conoscere a memoria dalle infinite notti in cui l’avevo sognata… – prosegue nel suo racconto Tamberi – Eccomi ora qua, forse con l’unico risveglio che non mi si era mai prospettato tra le miriadi di possibilità… la tristezza e il rammarico della sconfitta con la consapevolezza di aver dato anche l’anima per riuscirci. La mia miglior gara dell’anno, ma non è abbastanza… Ora, dopo tutto questo tempo, ho solo bisogno di mollare un po’, di credere che forse non tutto è possibile, di non stringere più i denti e di lasciarmi andare, con la promessa però, che tornerò a combattere come ho sempre fatto. Tornerò a combattere per me, per la mia rivincita, ma questa volta soprattutto per voi. Voi che mi avete permesso di tornare a sognare! Un abbraccio enorme“. (ITALPRESS)