Gianmarco Tamberi si prepara a debuttare ai Mondiali di Londra, l’azzurro vuole una medaglia per riscattare gli ultimi mesi sfortunati
Ha voglia di tornare protagonista in pista e fuori, Gianmarco Tamberi. Quando l’azzurro arriva in conferenza stampa a Casa Atletica Italiana e’ un fiume in piena.
Un anno fa di questi tempi, dopo l’infortunio al meeting di Montecarlo, era in stampelle a Rio de Janeiro spettatore di un’Olimpiade in cui sarebbe voluto essere protagonista. A Londra 2017 ‘Gimbo’, il recordman italiano assoluto, il campione del mondo indoor e d’Europa, e’ arrivato carico di energia e motivazione. “Non sono venuto qui per fare presenza, io voglio una medaglia. Sara’ durissima, sara’ un’impresa, ma quello che mi portato fin qui e’ l’idea di salire sul podio. Ci ho creduto sempre, anche quando ero lontanissimo dal tornare in pedana, mi sono forzato a rimanere a dieta quando ancora avevo le stampelle. E ora non sto nella pelle“.
Venerdi’ 11 agosto, ore 12:15 in Italia, tocchera’ a lui scendere in pedana: primo impegno la qualificazione con la misura di ammissione diretta al finale fissata a quota 2,31, tre centimetri piu’ su del suo miglior salto dell’anno. “Il 16 luglio, il giorno successivo all’infortunio, ho capito che il mio sogno olimpico si era infranto. Da li’ ho ricominciato da capo, da zero, con in testa il Mondiale di Londra, ed e’ stato un percorso durissimo, pieno di alti e bassi. Mi sono aggrappato ai miei sogni – racconta – anche se in molti momenti, lo ammetto, e’ stata durissima non arrendersi. La finale e’ una vera e propria ossessione, che si e’ allargata nelle ultime settimane fino ad avvolgere ogni istante delle mie giornate…“.
Quanto ci vuole per le medaglie e’ presto detto: “2,33. Una misura che so di valere, ma farla in finale e’ diverso, piu’ difficile. Barshim e’ il favorito. Poi Bondarenko e Mateusz Przybylko, anche se bisognera’ vedere come reagira’ alla pressione di un grande evento e di un grande stadio“. Il meteo promette pioggia. “Mio padre dice che mi favorira’, io visti i precedenti non sono tanto d’accordo… E’ vero che ora devo controllare la velocita’ della rincorsa, quindi potrei avere meno problemi con la pedana bagnata. In passato incanalavo tutta la mia foga agonistica nella velocita’ della rincorsa, ora devo gestirla, controllarla. In fondo a Colonia ho saltato 2,28 dopo un violento acquazzone, ma non dimentichiamo che anche Barshim ha fatto 2,30 con la pioggia“. Infine, una battuta su Gregorio Paltrinieri: “E’ il Bolt del nuoto, ha fatto cose enormi. Paragonarmi a lui non ha senso. Per me e’ un grande amico, una persona eccezionale e un esempio“. (ITALPRESS)