La squalifica di Sagan dal Tour de France puzza di complotto: tutti gli aspetti sulla discutibilissima e clamorosa decisione della giuria della Grande Boucle che fanno sospettare anche i più ingenui
Una decisione veramente clamorosa che arriva come una doccia gelata: Peter Sagan è stato squalificato dal Tour de France 2017. I commissari hanno deciso di escludere lo slovacco, campione del mondo in carica, dalla Grande Boucle a causa del contatto con Cavendish sul finale della tappa di ieri a Vittel.
E se dietro questa decisione clamorosa ci fosse dell’altro? Forse il corridore della Bora Hansgrohe era di troppo e poteva rovinare i piani a qualcuno? Tante infatti sono le coincidenze che fanno venire sospetti anche ai più ingenui e meno maliziosi. La Dimension Data è uno degli sponsor del Tour de France: impossibile quindi non pensare che l’organizzazione della corsa sia andata a favore del ciclista britannico proprio per questo motivo. Si fosse comportata diversamente avrebbe forse rischiato di perdere un importante sponsor?
Inoltre c’è da tenere anche in considerazione che con l’eliminazione di Sagan, il francese Demare ha la strada spianata verso la vittoria della maglia verde che manca alla Francia da ben 22 anni (l’ultimo ad aggiudicarsela è stato Laurent Jalabert, ex ciclista della ONCE, nel 1995).
“A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca“, diceva Giulio Andreotti e, dispiace dirlo e anche solo pensarlo, ma l’eliminazione di Sagan puzza di complotto.
Oggi si torna in bici, ma senza un campionissimo, che rende questo sport più avvincente e appassionante, che possiamo considerare il Valentino Rossi del ciclismo. Certamente la decisione della giuria fa più male al Tour che a Sagan, perchè negli anni il fenomeno slovacco ha dimostrato di regalare alla Grande Boucle molto più rispetto a quanto la corsa francese non abbia regalato a lui. Senza Sagan il Tour probabilmente perderà molti spettatori e, a questo punto, ce lo auguriamo: sarebbe la giusta punizione per la giuria. E adesso con vista 2018 lo aspettiamo finalmente al Giro d’Italia.
#NoSaganNoParty.