Chris Froome boccia i sogni di gloria di Mikel Landa. Il ciclista spagnolo può raggiungere il terzo posto della classifica generale del Tour de France
Manca una sola tappa alla conclusione del Tour de France e poi Chris Froome potrà definitivamente gridare alla vittoria della classifica generale. Il ciclista del Team Sky può cominciare a fare i conti con la storia del ciclismo moderno: quattro vittorie di cui tre consecutive non sono da sottovalutare. Il Keniano Bianco ne ha fatta di strada da quando era solo un gregario di Sir Bradley Wiggins nel 2012 e restava a ruota di grandi campioni. Da gregario a leader indiscusso del team Sky, un salto importante che ha giovato molto alla storia della squadra britannica.
In questa stagione però qualcosa non è andata come doveva. Clamorosamente Chris Froome ha fallito al Giro del Delfinato (vinto da Fuglsang, ndr) e al Tour de France non ha trionfato in nessuna tappa. Un campanello d’allarme per il britannico che dovrà immediatamente eliminare se vorrà restare al top. In questa edizione della Grande Boucle ci sono stati grandi avversari e se non era per la squadra Froome poteva addirittura perdere questa corsa.
Adesso? Il futuro lo vede ancora vincente in Francia e il britannico potrà raggiungere i più grandi ciclisti della storia di questo sport come Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain. Il ciclista del team Sky ha ringraziato tutti per questo accostamento: “è un grande onore essere menzionato con quei campioni nella storia del Tour. Quando arrivi a Parigi, capisci quanto è difficile vincere cinque Tour. Ma non ho ricordi particolari di loro perché, quando scelgo di fare una cosa, la faccio senza ispirarmi a nessuno. Io non ho avuto idoli. I primi nomi del ciclismo che ho conosciuto? Armstrong e Basso, correvano il Tour quando lo guardavo in tv” – ha dichiarato il britannico come riportato da La Gazzetta dello Sport -. Io sono abituato a fare una corsa alla volta, una stagione alla volta. E, dopo il Tour, correrò la Vuelta”.
Mikel Landa ha la possibilità di raggiungere il terzo posto di Romain Bardet, ma Chris Froome e il Team Sky hanno bocciato questa ipotesi: “no, assolutamente no. Non è un argomento che la mia squadra prende in considerazione. La classifica finisce qui, Parigi è una tappa per gli sprinter”, ha proseguito. Fabio Aru ha vinto a La Planche des Belles Filles, il primo arrivo in salita ed è stato l’unico non del Team Sky ad indossare la maglia gialla. Il britannico ha parlato della prestazione di Fabio Aru in quella tappa: “era la più grande minaccia per me: il modo in cui ha vinto alla prima vera sfida tra tutti noi di classifica, poi la maglia gialla… Ha avuto una terza settimana negativa, ma avremo tanti testa a testa”, ha proseguito.
In questo Tour de France ci sono stati momenti negativi per Froome: a Peyragudes quando prima Aru e poi Bardet l’hanno staccato, e soprattutto sui Pirenei. Fortunatamente però la squadra è rimasta sempre al suo fianco e queste crisi sono state recuperate subito. Il Keniano Bianco ha raccontato quei momenti: “ho avuto una crisi di fame, ero in zona rossa. Son stato fortunato perché ho perso poco: in quei casi butti via tutto” ha concluso.