Federica Pellegrini pronta al ritiro? Flavia Pennetta le dà un prezioso consiglio in base all’esperienza vissuta nella sua carriera
In occasione del ritiro di Flavia Pennetta, Federica Pellegrini le inviò questo messaggio: “brava, fai benissimo“, al quale la tennista rispose: “ora vinci i 200 alle Olimpiadi e lascia anche tu“. Federica li ha vinti ai Mondiali i 200 stile libero e forse qualche pensierino a quell’sms lo ha fatto. Sulle pagine di “La Repubblica”, Flavia Pennetta ha ribadito ancora una volta il suo pensiero in merito al ritiro, rinnovando il suo consiglio all’amica: ritirarsi all’apice della carriera, da vincente. “Penso che il tennis e il nuoto abbiano molte cose in comune – ha detto la Pennetta – Io ero stanca di competere, ma non con gli altri, io non ho mai giocato contro gli altri, ma con me stessa. La mia carriera è stata, sin dal principio, sin da quando ero bambina, una partita infinita tra Flavia e Flavia, tra i miei sogni e i miei limiti. Non giochi, non nuoti per gli altri, io agli altri non mi sono mai troppo interessata. Lo fai soltanto per te stesso“.
Flavia ha poi spiegato come smettere, per lei, sia stata una sorta di liberazione: la tennsita brindisina ha potuto godersi la sua vita in maniera differente, facendo tutto ciò che prima era stata costretta a mettere da parte o addirittura a rinunciare, per dare priorità al tennis. “Smettere è una liberazione – ha sottolineato la Pennetta – Significa rompere quella bolla di vetro nella quale, inevitabilmente, sei stata cacciata quando eri bambina. Smettere vincendo è una pacificazione. Significa dire ‘ce l’ho fatta, ho raggiunto quello che volevo, scusate ma non ho più niente da dire, grazie, è stato bellissimo ma ora ho altro da fare’. Non ho mai avuto tanto tempo per me. Le mie giornate erano cadenzate dal fisioterapista, dall’ allenamento, dallo psicologo, tutto girava attorno a un colpo sbagliato, a una reazione in campo non efficace, sei sempre tu e soltanto tu. Ora se ho voglia di andare a prendere un caffè con le mie amiche, vado. È la mia liberazione“.