La sospensione, sentirsi fragile e quella voglia di tornare – Maria Sharapova a cuore aperto: “il mio viaggio verso l’ignoto”

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In una lettera su The Players Tribune, Maria Sharapova ha raccontato tutti i retroscena della sua sospensione, vissuta con fragilità e con la voglia di ritornare solo a giocare a tennis

È stata la tennista più attesa del 2017 e il suo ritorno è stato fra i più chiacchierati di tutti gli sport. Maria Sharapova, sospesa per aver assunto del Meldonium, una sostanza ritenuta dopante dal 2016, è finalmente tornata alle competizioni ufficiali in aprile. Il suo tanto atteso ritorno si è rivelato però un flop, ovviamente non per colpa sua. Intorno ad un personaggio come Masha si è era creato tanto hype, tanta curiosità e paradossalmente proprio il torneo d’esordio, quello di Stoccarda è stato il migliore. Poi il buio: eliminazione prematura a Madrid, infortunio al secondo turno degli Internazionali d’Italia e forfait dal Roland Garros (che non gli ha concesso la wild card) e US Open.

LaPresse/Alfredo Falcone

Durante questo lungo periodo di pausa, vissuto quasi fosse un prolungamento della sospensione, Masha ha avuto modo di ripensare a quello che è stato il periodo più buio della sua vita, l’unico senza tennis. In una lettera su The Players Tribune, la russa ha svelato sensazioni ed emozioni di quei momenti, nei quali la sua freddezza si è sciolta trasformandosi in fragilità, nei quali si è scoperta vulnerabile quello che ha definito un ‘viaggio verso l’ignoto‘, un periodo senza l’unica certezza della sua vita: poter giocare a tennis.

LaPresse/Reuters

Sembrava che tutti volessero sapere solo una cosa da me: come mi sentissi. Amici, famiglia o anche una parte limitata della stampa, tutti alla vigilia del torneo mi chiedevano: come ti senti? E la mia risposta era sempre la stessa: non ne ho idea. Mi sarei sentita nervosa? Entusiasta? Fiduciosa? Cauta? Contenta? Triste? Amata? Odiata? Sollevata? Spaventata? Sembrava che tutte le emozioni potessero influenzarmi all’esordio nel torneo di Stoccarda. E il mio primo pensiero è stato quello di prepararmi per affrontarle tutte. Ma subito ho capito che qualunque preparazione sarebbe stata futile. Non c’era modo per prepararmi a ciò che era successo. Potevo usare l’immaginazione, ma non avevo certezze.

LaPresse/XinHua

Da queste prime righe si scopre una Sharapova diversa, meno glaciale, fragile come tutti gli altri essere umani, un lato di se che la russa ha sempre nascosto per autodifesa. Masha ha dovuto subire gli attacchi di critici e detrattori, oltre quelli delle sue stesse colleghe con le quali non ha mai fatto amicizia.  “Non sono una che dimentica so bene quello che molti hanno detto di me sia per la squalifica che per le wild card che ho ricevuto – ha spiegato Masha – Ecco, non credo che tutto questo possa essere più ignorato. Sono state dette tante cose. La verità è che mi sono sentita vulnerabile per tutto il tempo della sospensione esattamente come qualsiasi altra persona. Ed ho costruito dei muri intorno a me, anche se non così impenetrabili come le persone possono credere“.

LaPresse/Reuters

Una fragilità che è scomparsa grazie all’aiuto della madre, con un ‘sì’ importantissimo. “Mia mamma viaggia spesso con me, ma raramente viene a vedere le partite. – ha svelato Masha – Quel giorno però non sapevo come sarebbe stato, per me si trattava di un viaggio verso l’ignoto, e le ho chiesto se volesse venire a vedermi a Stoccarda. Quando ha accettato è stato un gran sollievo, e quella notte ho dormito bene come non mai“.

Adesso Masha è quasi costretta ad un secondo ritorno, visto lo stop di diversi mesi causatele dall’infortunio patito a Roma. La russa tornerà in campo la prossima settimana a Stanford in un nuovo esordio che sarà certamente meno chiacchierato del primo. La Sharapova non vede l’ora di ritornare a giocare, nonostante i 30 anni e la grande carriera alle spalle: spiega addirittura di aver preso ispirazione da Venus Williams che a 37 anni ha giocato 2 finali Slam in questa stagione. Ho dovuto fare diverse settimane di fisioterapia e riabilitazione per la gamba sinistra, dove avevo una lesione di 3 centimetri nel muscolo. Riuscire di nuovo a muovermi bene sul campo e non sentire dolore è già un grande risultato per me – ha spiegato Sharapova che poi parlando di Venus Williams ha scritto – “Ciò che ha fatto spinge me e le altre a credere che puoi avere una carriera lunghissima se fai le cose giuste. Nella vita si deve sempre alzare l’asticella“.

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