Kimi Raikkonen è senza dubbio il protagonista del Gp di Budapest, dentro e fuori la pista visto il siparietto che lo ha visto coinvolto nel dopo gara
Accade raramente in Formula 1 che lo sconfitto venga osannato più del vincitore, a Budapest però è accaduto. Nonostante l’impresa di Vettel di guidare con lo sterzo rotto e vincere una delle gare più difficili della sua vita, a ricevere l’ovazione più grande sul podio dell’Hungaroring è stato Kimi Raikkonen, autentico protagonista di una corsa in cui la Ferrari avrebbe potuto dilapidare tutto il vantaggio ottenuto al sabato.
Invece, il pilota finlandese si è messo al servizio del team, difendendo Vettel dall’assalto di Hamilton e permettendogli di volare a +14 in classifica piloti. Un comportamento che gli varrà senza dubbio il rinnovo del contratto, anche se Kimi non ci pensa: “non c’è niente di diverso dagli altri anni. E non è una decisione che dipende da me“. Liquida l’argomento Kimi, il quale poi si lascia coinvolgere in una gustosa provocazione: “se non ci fosse stato Marchionne avrei provato a superare Seb? Non avrebbe fatto nessuna differenza. Sono partito molto bene, sono arrivato forte alla prima curva. Ma tra compagni di squadra è inutile prendere rischi“.
Kimi poi torna serio, dopo un piccolo sorrisetto, e si concentra sulla gara: “oggi avevo una macchina grandiosa, credo che sia stato decisivo quell’errore di sabato in qualifica. Una volta secondo, incastrato tra Vettel e le Mercedes, non volevo forzare la situazione. Forse avrei potuto ritardare il pit, restare fuori per qualche giro in più, ma è stato deciso così e bisogna avere fiducia nelle strategie della squadra. Allora ho seguito Sebastian, sperando che andasse più forte possibile, e stando attento, perché c’erano le Mercedes che mi davano la caccia. Anche se devo dire che non sono mai stato troppo preoccupato, perché, come ho detto, la macchina oggi andava benissim. Ovviamente avrei voluto vincere, ma è stato lo stesso un grande risultato per la squadra“.