Giro del Delfinato, la rinascita di Aru: “finito un periodo nero, la morte di Scarponi mi ha scosso tantissimo”

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Fabio Aru torna a correre dopo un periodo negativo. Il ciclista dell’Astana sarà ai nastri di partenza del Giro del Delfinato

Finalmente il calvario di Fabio Aru è terminato. Dopo oltre 2 mesi di assenza, il Cavaliere dei Quattro Mori sarà alla partenza di una gara di ciclismo di livello. Il sardo infatti sarà una delle stelle del Giro del Delfinato. Il ciclista dell’Astana ha smaltito l’infortunio al ginocchio che lo ha messo KO per il Giro d’Italia e adesso prepara il Tour de France.

G.Demouveaux

Fabio Aru si è preparato bene in queste settimane in Spagna e allenato la gamba a dovere. Nella prima parte di stagione, il corridore ha corso solo 15 giorni (Tour of Oman, Abu Dhabi Tour e Tirreno-Adriatico) e nella seconda parte ha bisogno di vincere qualche tappa. La forma fisica è ottimale come racconta lo stesso Fabio Aru: “giorno dopo giorno sto andando sempre meglio anche se non so come andrò. Il confronto con i migliori mi manca e non vedo l’ora di averlo” – ha dichiarato Fabio Aru come riportato da La Gazzetta dello Sport -. Il Delfinato se non è la più dura poco ci manca per percorsi e qualità dei rivali. L’anno scorso facevamo medie pazzesche, si andava sempre a tutta. Il Delfinato mi farà bene. Non posso aspettarmi niente di particolare, ho corso appena 15 giorni finora nel 2017 e mancano dal gruppo da oltre 2 mesi e mezzo. La voglia che ho di ricominciare è enorme“. 

La prima parte di stagione è stata buona. Non ha vinto nessuna tappa ma il confronto con alcuni big faceva sperare. Poi è calato il buio a causa di infortuni e soprattutto dalla morte di Michele Scarponi:al Tour of Oman, secondo in salita e terzo in classifica generale e ad Abu Dhabi, sesto in salita. Quello restano anche se dopo per me è iniziato un periodo nero, buio – ha proseguito -. Gli ultimi mesi sono stati un calvario. Per la bronchite, l’infortunio al ginocchio e la morte di Scarponi che mi ha scosso tantissimo”.

Fabio Aru non si sbilancia sui prossimi appuntamenti: “lo stabiliremo con l’Astana alla fine del Delfinato. Del Tricolore conosco il percorso e lo reputo abbastanza impegnativo – continuato – La salita di Ivrea, che va ripetuta 4 volte, la conosco dal Giro d’Italia nel 2013, il primo vinto da Nibali. Tiravo per lui e pensate, ero andato a riprendere Scarpa che aveva attaccato con la maglia della Lampre“.

LaPresse/EFE

Il Giro d’Italia si è concluso con la vittoria a sorpresa di Tom Dumoulin, ciclista della Sunweb. Un trionfo inaspettato, ma non per Fabio Aru che racconta: “quando ho vinto la Vuelta, nel 2015, mi aveva fatto penare (Dumoulin, ndr). Devo dire che è stato un Giro molto bello. Quintana e Nibali sono andati molto forte, anche la prova di Pozzovivo è stata ottima – ha concluso -. Penso che Quintana sarà competitivo al Tour: l’anno scorso dopo la Grande Boucle riuscì a vincere la Vuelta. Froome non sottovaluterà Quintana”. 

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