Alan Permane ha sottolineato come i risultati di Kubica relativi al test svolto a Valencia permettono di sognare un ritorno di Robert in F1
Sono ottime le sensazioni avvertite da Robert Kubica nel test svolto al volante della Renault la scorsa settimana. A distanza di sei anni dal terribile impatto al Rally d’Andora, il pilota polacco ha fatto passi da gigante dimostrando come la sua abilità alla guida non sia cambiata per niente.
A rimanere esterrefatto dalla prestazione di Kubica a Valencia è stato anche Alan Permane, direttore delle operazioni in pista della Renault, il quale ha parlato a Eleven Sports delle sue sensazioni circa il test svolto dal pilota polacco: “non ho mai avuto dubbi sul passo che avrebbe mostrato di avere. Non sapevo e non so se sapesse lui quanto avrebbe potuto resistere alla guida di una monoposto di F.1 dal punto di vista fisico. Certo, lui sta guidando e ha guidato già vetture da competizione di recente, ha lavorato al simulatore, ha fatto un test su una GP3, ma non sapevamo effettivamente quali fossero le sue limitazioni.
Onestamente è andato davvero bene. E’ stato veloce, ha fatto alcuni long run, ha fatto anche del run più corti. Ha svolto anche simulazioni di Qualifica, una simulazione gara ed è andato tutto davvero molto bene. Da quello che ho visto dalle statistiche, dai dati, dal passo gara, sicuramente Kubica ha l’intenzione di tornare in Formula 1. Posso dire che Robert ha fatto un lavoro fantastico nel test di Valencia. Ci sono molti altri circuiti in cui non conosciamo le sue limitazioni fisiche e nemmeno lui le conosce. Il prossimo passo potrebbe essere provare a scoprirli nei prossimi mesi. Onestamente non volevamo creare un grande interesse mediatico su questo test. Sapevamo che una volta uscita la notizia avrebbe interessato tutti. Tutti amano Robert, ognuno è molto triste pensando a quello che gli è accaduto al quel rally.
Robert è rimasto molto calmo, non ha avuto problemi a parlare con la gente dell’incidente. Non vogliamo mettere pressione su di lui. Volevamo solo che fosse un giorno tutto per lui, senza aspettative e pressioni. Volevamo che fosse un giorno in cui potesse solo pilotare e basta“.