Tennys Sandgren è già un caso al Roland Garros: il giocatore statunitense è una coincidenza umana, con un passato da sparring partner di… Nadal!
Manca ormai pochissimo al day-one del Roland Garros e se vi venisse voglia di controllare l’entry list dello Slam francese, siamo sicuri che non vi soffermereste fra i vari Nadal, Murray o Djokovic, ma su un ragazzo che di cognome fa Sandgren e di nome… Tennys! Un nome che è tutto un programma, è lui stesso a definirsi una ‘coincidenza umana’: se poi aggiungiamo che viene dal Tennessee, allora sembra tutto studiato a tavolino. E invece no. L’americano si porta dietro una storia simpatica che è lui stesso a raccontare in un’intervista al ‘La Gazzetta dello Sport’.
Con un nome del genere, dato dai suoi genitori in onore di un bisnonno svedese, il 25enne Tennys non poteva certo non cimentarsi nel Tennis. “L’obiettivo non era eguagliare il mio idolo, Agassi, ma giusto non sfigurare troppo in campo. Non puoi chiamarti come uno sport, se sei totalmente negato nello stesso – spiega Tennys – Non avvertivo la pressione di dover essere un fuoriclasse, credo di aver fatto il mio dovere”. Si presenterà al Roland Garros da 112° al mondo e con un bel paio di baffi che, a suo dire, sono un vero e proprio portafortuna: “da quando li ho, stanno arrivando i risultati e quindi non ce la faccio a rasarli… Non mi interessa che cosa pensano gli altri, li terrò finché non mi daranno fastidio“.
Ma come ha fatto ad arrivare allo Slam parigino? La sua è una storia di grande forza di volontà, premiata poi dagli eventi. Quattro anni fa, Mr Tennys ha rischiato di lasciate il suo sport a causa di un’intervento all’anca, arrivato poco dopo aver vinto il suo primo challenger. Poi la riabilitazione (7 mesi) e il nuovo inizio dal basso: Futures e Challenger in giro per gli USA, chilometro dopo chilometro, in macchina. Poi la grande occasione: negli USA la federazione organizza un circuito Challenger su terra, nel quale il vincitore maschile e quello femminile ottengono una wild card per il Roland Garros. E così dopo la finale persa al Challenger di Sarasota, il ko del primo turno a Tallahassee, Tennys ha vinto a Savannah. “Pensavo che questo mi avesse spalancato le porte di Houston – ha raccontato Sandgren – invece il premio era migliore del previsto e sono rimasto interdetto per un po’“.