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Il 10 sulla maglia, Roma nel cuore, l’addio di una leggenda: Francesco Totti, i 10 momenti che hanno fatto la storia [FOTO e VIDEO]

Francesco Totti
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Francesco Totti lascia il calcio. Fra gol, record gol e trofei di una straordinaria carriera, ripercorriamo insieme i 10 momenti che hanno fatto la storia

LaPresse/Alfredo Falcone

Tre fischi. 1… 2… 3. Quanti ne avrà sentiti Francesco… Tre fischi come tanti, tre fischi uguali a tutti quelli che mettono la parola fine ad una partita, che regalano gioie o che fanno scendere una lacrima. Tre fischi identici, ma a loro modo diversi. Quelli di questa sera sono gli ultimi 3 fischi che Francesco Totti ascolterà da giocatore, forse, da numero 10 della Roma sicuramente.

Oggi Francesco Totti lascia il calcio.

Ben 25 anni di carriera, tutti con una sola maglia, come fosse una seconda pelle o magari un’armatura. Lui che è sempre stato la reincarnazione perfetta del mito dell’Impero Romano: sguardo fiero, acume tattico fuori da ogni logica, capacità di comando ascoltate dai compagni come fossero una legione al cospetto del miglior generale dell’esercito.

LaPresse/As Roma/Luciano Rossi

Lui che a Roma è nato e cresciuto. Lui che ha eretto il suo simbolo al fianco del Colosseo, della Fontana di Trevi o del Pantheon. ‘Francè’ che ha visto passare 4 presidenti della Repubblica (Scalfaro, Ciampi, Napolitano e Mattarella), 3 papi (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco) e 6 i sindaci (Carraro, Rutelli, Veltroni, Alemanno, Marino e Raggi).

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Lui che è stato allo stesso tempo l’ottavo Re di Roma ma anche ‘Er Pupone’, il suo figlio prediletto. Francesco si è sempre fatto voler bene da Roma e dai romani. Un’innata sincerità, un’espressione che lo tramuta di volta in volta dal più ingenuo dei bambini al più guascone fra le pesti. E poi le barzellette, le battute le tante apparizioni televisive: sempre al centro dell’attenzione mediatica ma mai desideroso di attenzioni.

LaPresse/Alfredo Falcone

Un campione che in punta di piedi ha conquistato la gloria, sentendosi sempre quel bimbo che da piccolo voleva fare il benzinaio, perchè quando il papà faceva benzina, lo vedeva con un malloppone di banconote per dare indietro il resto. Lui che di soldi ne ha guadagnati tanti, ma non li ha mai minimamente ostentati. Un ragazzo ‘de Roma‘, come la moglie Ilary, con la quale ha sempre formato una coppia d’altri tempi: niente scandali, tradimenti o litigate. Due ragazzi innamorati che sono stati capaci di unire anche le fedi calcistiche della città: lui simbolo della Roma, lei laziale.

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Fin qui nemmeno abbiamo parlato di calcio. Sul rettangolo verde, il Totti uomo dà libero sfogo al suo genio e diventa forse il pià talentuoso dei numeri 1o italiani. Sono 785 partite le partite in carriera, fra Roma e Nazionale, nelle quali ha segnato 306 gol e servito 123 assist. In Serie A, Totti è sceso in campo in 618 partite, firmando 250 gol e sfornando 92 assist. Sono 17 i gol in Champions League, così come quelli in Coppa Italia mentre sono 11 fra Coppa Uefa ed Europa League. Ha giocato 25 stagioni in Serie A, 23 nelle quali è andato a segno, l’unico della storia. Sono 46 le doppiette segnate (mai nessuno come lui), mentre sono 4 le triplette. Dal dischetto sono 91 rigori trasformati su 113 battuti: record.

Una carriera leggendaria la sua, che vogliamo provare a riassumere in alcuni momenti epici, 10, come il suo numero di maglia:

1) 28 marzo 93: esordio in Serie A – Dove tutto è iniziato. A 16 anni, entra nei minuti finali di Brescia Roma (0-2). Per aspettare l’esordio da titolare serve il 16 dicembre dello stesso anno, in Coppa Italia contro Sampdoria, mentre in campionato parte negli 11 iniziali il 27 febbraio 1994, ancora contro la Sampdoria. Dal 1993 al 1996, sotto Carlo Mazzone muove i suoi primi passi nel calcio, con l’allenatore che lo considera “un talento purissimo” e lo tiene al sicuro da critiche e distrazioni extra calcistiche. Con Zeman, dal 1997 al 1999 matura calcisticamente e caratterialmente, diventando numero 10 e capitano.

2) 29 giugno 2000: ‘Mo je faccio er cucchiaio’ – È la notte di Italia-Olanda, semifinale dell’Europeo di Francia 2000. Servono i calci di rigore per decidere la sfida e staccare il pass per la finale. Fra gli azzurri serpeggia la paura e un dialogo a metà tra leggenda e verità, con protagonisti Totti, Di Biagio e Maldini fa la storia.

Di Biagio si rivolge a Totti: “a Francé, io c’ho na paura

Totti:eh, a chi lo dici, ma hai visto quant’è grosso quello (riferendosi al portiere olandese Van der Sar, ndr)?

Di Biagio:ah, così m’incoraggi?

Totti:nun te preoccupà, mo je faccio er cucchiaio

Maldini: “ma che sei pazzo? siamo a una semifinale degli Europei!

Totti:se, se, je faccio er cucchiaio!” .

E cucchiaio fu. Van der Sar battuto e umiliato. Italia in finale.

3) 7 giugno 2001: lo scudetto – Il primo trofeo, vinto da protagonista è lo scudetto del 2001. Un tricolore dal sapore speciale, arrivato l’anno dopo di quello dei cugini laziali, come risposta. Totti firma 13 gol in 30 partite, l’ultima nella vittoria decisiva per 3-1 contro il Parma nel match scudetto. Qualche mese dopo arriva anche la Supercoppa Italiana vinta contro la Fiorentina. Nella stessa stagione si classifica 5° nella graduatoria del pallone d’oro.

4) 8 febbraio 2004: “4 e casa” – Apre le danze Dacourt, poi ci mette la firma Totti e Cassano archivia la pratica con una doppietta: la Roma liquida 4-0 la Juventus. Sconfitta pesantissima per i bianconeri, con tanto di sfottò finale. Le telecamere riprendono il gesto di Totti: “4 e tutti a casa“. Chiamatele, ‘pere’, ‘pappine’ o semplicemente gol, il gesto del ‘Pupone’ è rimasto nella storia, tanto quanto il calcio di cassano alla bandierina dopo il 4°gol!

5) 19 giugno 2005: il matrimonio – Non solo calcio ma anche vita privata. Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, anche se ha un piccolo difetto: è laziale. Ilary Blasi diventa la compagna di Francesco Totti per la vita. Dal loro amore puro, sereno, mai artificioso, sempre lontano dai riflettori, nascono 3 splendidi bimbi: Christian, Chanel e Isabel. È lei che lo accompagnerà durante tutta la sua carriera, fino alla sera dell’addio al calcio.

6) 26 ottobre 2005: il pallonetto all’Inter – Forse il gol più bello della carriera. Un mix di classe, tecnica ed eleganza. Una giocata impossibile da pensare per un comune mortale, un’idea che solo un genio del calcio può trasformare in gol. Totti parte da centrocampo, resiste a due scivolate, si invola verso l’area dell’Inter, finta il tiro, vede Julio Cesar fuori dai pali (ma neanche tantissimo!) e lo beffa con un perfetto pallonetto. Anche il pubblico nerazzurro applaude.

7) Il 2006: dall’infortunio alla vittoria del Mondiale – Totti ha vestito due maglie in carriera: quella della Roma e quella della Nazionale. Il 2006 è l’anno del miracolo. Il 19 febbraio si rompe la caviglia in un durissimo scontro di gioco. Il mondiale estivo in Germania è a rischio. Totti tenta un disperato recupero e Lippi lo convoca ugualmente, nonostante le sue condizioni fisiche siano tutt’altro che sufficienti. Il talento però non scompare dopo un infortunio. Decisivo il suo calcio di rigore contro l’Australia, procurato da Grosso su assist proprio del numero 10. Se il cielo del 9 luglio 2006 è stato azzurro sopra Berlino, è anche merito suo.

8) Stagione 2007: 26 gol in campionato e scarpa d’oro – Dopo aver fatto gioire Roma e l’Italia intera, è tempo di soddisfazioni personali. Nella stagione 2007, Francesco Totti chiude con 32 reti complessive, delle quali 26 in campionato, guadagnandosi la scarpa d’oro. Il gol più bello? Probabilmente il sinistro al volo da posizione impossibile contro la Sampdoria.

9) 11 gennaio 2015: doppietta nel Derby e… selfie – Fin qui abbiamo scritto che ha fatto gioire Roma, beh… non proprio tutta Roma. I Laziali non avranno certamente un bel ricordo di Totti: sono 11 i gol segnati a biancocelesti, miglior marcatore della storia dei ‘Derby della Capitale’ come Da Costa, in 44 partite. La doppietta nel derby del 2015 però è passata alla storia a causa della particolare esultanza. Il calcio si fa social: dopo un gol pazzesco in sforbiciata, Totti prende il cellulare e scatta un selfie insieme a tutta la curva festante dopo il gol!

10) 25 settembre 2016: 250 gol in Serie A – Un altro mattoncino in più verso la leggenda. Torino- Roma, su calcio di rigore Totti firma il suo ultimo gol in Serie A, la rete numero 250. Francesco Totti chiuderà la carriera al secondo posto della classifica marcatori all time della Serie A dietro al solo Silvio Piola (274 gol).

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Oggi l’ultima fatidica data, quella del ritiro. La Roma conclude un’annata straordinaria, con un ottimo secondo posto dietro un’inarrivabile Juventus. Il Capitano saluta commosso il pubblico che lo ha sostenuto per tutta la carriera. L’emozione scalda i cuori. L’intero stadio Olimpico scoppia in lacrime. Un pezzo di storia del calcio e della Roma da domani non vestirà più la maglia giallorossa. L’addio ha due gesti simbolici: il calcio dell’ultimo pallone, con su scritto mi mancherai

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e la commovente lettera d’addio, recitata con la voce rotta dal pianto, nonostante qualche battuta ironica, davanti all’intero stadio Olimpico in lacrime. La lettera della ‘paura’ di un uomo consapevole che il momento di dire addio è arrivato ma che non riescirà mai a dire basta.

Grazie di tutto Francesco, per questi 25 anni di emozioni fortissime: non da tifosi ma da semplici innamorati del calcio. Siete ancora sicuri che sia solo un gioco?

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