Un grande Francesco Molinari secondo nel Bmw Pga Championship. Superato da un Alex Noren prodigioso nel giro finale. Ottima anche la prova di Nino Bertasio (14°)
Francesco Molinari, secondo con 279 (67 70 74 68, -9) colpi, è stato ancora una volta autore di una grande prova, ma nel BMW PGA Championship non ha potuto nulla contro il fantastico finale dello svedese Alex Noren che con un 62 (-10) e lo score di 277 (68 75 72 62, -11) è risalito dal 21° posto divenendo il primo svedese a imporsi nel torneo fiore all’occhiello dell’European Tour. Sul West Course (par 72) del Wentworth Club a Virginia Water, in Inghilterra, nella prima delle otto gare delle Rolex Series si è ottimamente comportato Nino Bertasio, 14° con 284 (68 73 73 70, –4), che in tal modo ha dato una scossa alla sua stagione e alla money list, e tonico finale di Matteo Manassero, 30° con 287 (73 71 75 68, -1).
Alex Noren, alla vigilia della gara numero 13 mondiale, dopo aver effettuato il suo capolavoro con un eagle e otto birdie e aver fissato l’asticella a “meno 11”, è stato per oltre due ore in club house attendendo di poter festeggiare la sua nona vittoria nel circuito, mentre gli avversari diretti si defilavano sul percorso reso ancor più difficile da un po’ di pioggia. Molinari ha perso subito terreno, segnando per la quarta volta di fila n bogey in partenza e scivolando attorno alla decima posizione, poi è iniziata la sua rimonta che gli ha permesso con cinque birdie, di cui gli ultimi due sui par cinque conclusivi, di rimontare con sicurezza fino a lasciarsi dietro proprio in extremis lo svedese Henrik Stenson, numero cinque del world ranking, il belga Nicolas Colsaerts e il giapponese Hideto Tanihara, terzi con 280 (-8). Al sesto posto con 281 (-7) l’inglese Graeme Storm, l’irlandese Shane Lowry e l’australiano Andrew Dodt, leader dopo tre giri e tradito dal nervosismo e da un 73 (+1).
Ha recuperato l’inglese Justin Rose, 12° con 283 (-5), e sono mancati alle attese i suoi connazionali Ian Poulter, 40° con 288 (par), Chris Wood, campione uscente, 49° con 290 (+2), e Danny Willett, 58° con 294 (+6).
Nino Bertasio è stato sempre a ridosso dei top ten, palesando molta padronanza del gioco, grinta e decisione nei momenti difficili, costretto anche a recuperi che non erano affatto agevoli. Nel giro finale alla 14ª buca era tra i primi dieci, grazie a cinque birdie e a un bogey, poi un doppio bogey (70, -2) lo ha fatto tornare indietro, ma come detto, è stata una prestazione che avrà sicuramente benefici effetti sul suo morale e sul prosieguo della stagione.
Quanto mai generoso Matteo Manassero, che su questo tracciato ha vissuto momenti indimenticabili, secondo italiano a vince a Wentworth (2013) dopo Costantino Rocca (1996). Pur tra alti e bassi di rendimento ha lasciato la bassa classifica risalendola di 16 gradini con un 68 (-4) e terminando con la sequenza birdie-eagle dopo quattro birdie e tre bogey precedenti. Sono usciti al taglio Edoardo Molinari, 116° con 151 (77 74, +7), e Renato Paratore, 137° con 154 (75 79, +10).