Giro d’Italia, Ruffoni e Pirazzi, ma dov’è la vostra dignità?

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Stefano Pirazzi e Nicola Ruffoni senza dignità: oltre il danno anche la beffa, i due corridori sgattaiolati via dall’albergo nella notte

Stefano Pirazzi e Nicola Ruffoni hanno ‘macchiato’ il Giro d’Italia numero 100. I due corridori sono stati infatti squalificati alla vigilia della partenza della prima tappa perchè risultati positivi ad un controllo antidoping a sorpresa dello scorso aprile.

La sostanza assunta dai corridori della CSF Bardiani si chiama GHRP-2, sigla che sta per ‘Growth Hormone Releasing Peptide-2‘, ormone della crescita sintetico utile ad incrementare la resistenza fisica, è facilmente acquistabile sul web e fa sparire le proprie tracce nel corpo di chi la assume dopo solo un’ora dallo sforzo.

Nicola RuffoniUna notizia arrivata come una doccia gelida per l’organizzazione dell’edizione del centenario della corsa in rosa, di tutti gli appassionati e soprattutto del ds della squadra italiana, Bruno Reverberi, e di tutti i suoi atleti, compagni di Ruffoni e Pirazzi.

Due corridori, due sportivi, due ciclisti che dovrebbero conoscere bene i valori del loro sport, e della vita in generale. Sacrificio, sudore, fatica, allenamento e tantissimo sforzo: i risultati non dovrebbero arrivare grazie ad aiutini di vario tipo.

Come ha affermato anche Tiralongo ieri, gli unici aiutanti della perfetta forma fisica di un atleta dovrebbero esclusivamente essere allenamento, buona alimentazione e fantastiche dormite rigenerative.

pirazziIl doping è un gesto da codardi, e forse Ruffoni e Pirazzi lo sono realmente. I due ciclisti infatti, invece di assumersi le proprie responsabilità, affrontare la stampa, prendersi se del caso gli insulti dei tifosi, di coloro che in loro credevano tanto, invece di chiedere scusa a quei piccoli bambini appassionati di ciclismo che in cameretta hanno appeso un loro poster, sono scappati via.

Ruffoni e Pirazzi hanno preferito sgattaiolare via dall’albergo di Marina di Sorso prima che il sole sorgesse, pagare un taxi che li portasse in aeroporto ad Alghero e volare via, lontano da quella terra che sarebbe dovuta essere in festa.

Ma la dignità dov’è?

 

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