Giro d’Italia, oggi la cronometro da Foligno a Montefalco: nel cuore dell’Appennino, in Umbria, una tappa fondamentale con un Nibali che può stupire
Appuntamento nel Sagrantino per una cronometro molto prestigiosa: nel cuore dell’Appennino, in Umbria, da Foligno a Montefalco. Il Giro d’Italia numero 100 avrà oggi un nuovo grande scossone dopo quello del Blockhaus: l’olandese Dumoulin punterà a prendere la maglia Rosa, quasi impossibile da difendere per Quintana che rischia di essere superato anche da Pinot. E per l’Italia c’è un Nibali che può stupire: negli ultimi mesi ha lavorato molto, sia personalmente che sullo strumento, per migliorarsi ulteriormente in questa specialità in cui non è mai andato piano. E’ un passista-scalatore, forte, regolare, veloce. La nuova bicicletta Merida è stata studiata proprio per volare a cronometro, e i test in galleria del vento a Milano hanno dato ottimi risultati. E lo Squalo dopo l’intervento dello scorso autunno ha lavorato proprio per migliorare il proprio taglio aerodinamico.
Ieri l’abbiamo visto nei video pubblicati dal Team Bahrein durante la ricognizione sul tracciato umbro: è bellissimo a vedere. Elegante, potente, aerodinamico. Era dai tempi di Savoldelli che non vedevamo un ciclista così bello sulla sua bicicletta. Il “Falco”, vincitore del Giro nel 2002 e nel 2005, uno dei più abili discesisti della storia, forte in pianura e a cronometro, bravissimo a guidare la bicicletta.
Oggi accendete la TV alle 16:12: lo Squalo verosimilmente impiegherà poco più di 50 minuti a percorrere i 40km della cronometro umbra, e saranno 50 minuti di spettacolo. Perché anche la crono può essere uno spettacolo. Dovrebbero provare a mettergli un bicchiere di champagne sulla schiena, potrebbe portarlo integro fino al traguardo.
Noi che siamo ciclisticamente nati e cresciuti con Marco Pantani, non siamo certo degli amanti delle corse contro il tempo. Il Pirata ci ha insegnato a odiarle, ci ha fatto capire che lo spettacolo è in montagna e ha cambiato il ciclismo che proprio da quegli anni ha ricominciato a dare ampio spazio alle salite, e sempre meno alle cronometro. Che però non possono perdere il loro fascino, il fascino della velocità, dell’aerodinamica, del singolo che lotta contro il tempo, senza le strategie della squadra. Da solo, con la bici e la propria forza.
Quella di oggi di Nibali si prospetta come una bella lezione di stile: vedere ciclisti così belli in bicicletta è sempre più raro e lo Squalo è uno di quelli che il mezzo lo sa guidare meglio in gruppo. Oggi forse soltanto Sagan e Contador, tra i corridori in attività, sono alla sua altezza. Ma non partecipano a questo Giro.
Nibali è cresciuto molto negli ultimi anni, ha vinto una Vuelta, due Giro e un Tour e per forza di cose si è evoluto in un corridore completo compiendo le sue più grandi imprese in montagna. Ma è nato come un discesista e un passista, un ottimo crono-men, e per vincere questo Giro è proprio a cronometro che deve andare forte. Tanto oggi quanto nell’ultima tappa da Monza a Milano.
Anche a cronometro si può dare spettacolo, con quella postura aerodinamica, il casco chiuso, la bici studiata in laboratorio per ottenere performance superiori rispetto alla norma e un assetto da “freccia umana”. L’entusiasmo del ciclismo non è solo in salita. Oggi Nibali punta a dimostrarlo. Accendete la TV alle 16:12, non ve ne pentirete.