Gigi Datome, ala piccola del Fenerbahce, ha elogiato la figura di Fabio Aru lodando il suo comportamento
Gigi Datome è un cestista italiano che gioca nel ruolo di ala piccola nel Fenerbahce e nella Nazionale italiana. Il sardo ha un trascorso in NBA e dal 2015 è ritornato in Europa. La sua passione per il basket è grandissima, ma lo è anche quella del ciclismo. Datome ha visto molte gare del mondo a due ruote e quella che ricorda volentieri è la prima tappa del Giro d’Italia 1991: “ero piccolino, era il maggio del 1991 e la prima tappa del Giro partiva e finiva proprio a Olbia, la mia città: molti ciclisti stavano nell’albergo della mia famiglia, davanti al mare di Golfo Aranci, e nel flash che mi riporta indietro a 26 anni fa c’è Mario Cipollini”, ha dichiarato Datome come riportato da La Gazzetta dello Sport.
Il cestista ha grande ammirazione per i ciclisti ed è orgoglioso che il Giro d’Italia parta dalla sua città natale, ovvero Olbia: “provo grande stima e rispetto per i ciclisti e per le loro performance spesso al limite dell’umano. La partenza nella mia città, poi, cambia tutto. Portare la Sardegna sotto i riflettori con un evento di tale prestigio è importante, può servire a far conoscere i nostri valori, i nostri prodotti, per regalare qualcosa di buono alla nostra terra – ha continuato -. La bici mi fa pensare a quando ero bambino, alle prime scarrozzate da solo vicino a casa. In Nazionale c’è Melli che è un grande appassionato e se n’è fatta fare una su misura, visto che noi giocatori di basket non abbiamo proprio il corpo tipico dei ciclisti”.
Il Giro d’Italia partirà senza un grande corridore: Fabio Aru. Il ciclista dell’Astana si è infortunato lo scorso mese e i medici gli hanno sconsigliato di gareggiare la corsa italiana. Datome ha parole di stima verso il Cavaliere dei Quattro Mori: “non l’ho mai conosciuto, però sono davvero contento di come porta in alto il nome della Sardegna, noi sardi siamo felici quando qualcuno ti rappresenta al meglio – ha concluso – Ecco perché sono felice che tanti sardi siano orgogliosi di me, mi seguano, mi incoraggino, e io da sardo sono orgoglioso che Fabio ci rappresenti così bene: ha una bella faccia, pulita, è un testimonial perfetto della sardità in giro per il mondo, sono fiero di lui. Spero che possa realizzare i suoi obiettivi da subito, al rientro dall’infortunio: peccato che la Sardegna non potrà portargli fortuna”.