Quintana, Nibali e tanti altri: tutti a seguire la tappa del Blockhaus. L’analisi di Garzelli
Il Giro d’Italia entra nel vivo! Oggi i corridori affronteranno la nona, appassionante, tappa dell’edizione del Centenario, quella con arrivo sul Blockhaus, la montagna che sicuramente farà selezione e che potrebbe già definire il vincitore virtuale della corsa rosa.
Una salita che però non tutti conoscono: “questa salita la conoscono davvero in pochi. Me ne sto accorgendo perché sto ricevendo molte telefonate. Bramati per Jungels, ad esempio, ma non solo“, ha infatti spiegato Stefano Garzelli a La Gazzetta dello Sport. “Questa invece è la salita più dura del Giro 100, mi spiego. La parte dura incomincia dopo Roccamorice. Il primo chilometro e mezzo tira al 6,7 per cento, ma dopo le pendenze sono costantemente al 10, 11, 12. Magari per un po’ spiana al 5, ma prosegue al 15. Ci sono cambi bruschi, la strada è stretta, nella parte centrale è anche molto esposta mentre dopo è più coperta da un bosco. Non tornanti, ma curve. Non è come lo Zoncolan ma paradossalmente si possono fare più distacchi: chi sta meglio e sale a 12-13 all’ora guadagna eccome su chi va a 8“, ha aggiunto l’ex ciclista italiano. “È per corridori leggeri, alla Quintana o alla Pozzovivo. Lo scatto di Landa verso Peschici mi ha dato l’idea che volesse provarsi in attesa di qualcosa di più grosso. Mentre Nibali mi piace come sta pedalando. Quintana sarà il faro, Vincenzo dovrà seguirlo ma senza rispondere ai suoi cambi di ritmo. O meglio una, massimo due volte. Poi dovrà continuare col suo passo e cercare di chiudere un eventuale gap in progressione. Fossi ancora in bici cercherei di interpretarla come una cronoscalata, una sfida con me stesso prima che con gli altri. Similitudini con altre salite? No“, ha concluso.