Giro d’Italia, sul traguardo di Oropa Nibali ha confermato una buona forma e soprattutto una crescita sia individuale che dei suoi compagni di squadra. Adesso il Team Bahrain-Merida è la squadra più forte del Giro e si prepara ai “fuochi d’artificio” verso l’ultima settimana della corsa Rosa
Altro che duello Nibali–Quintana: dopo l’arrivo di Oropa il Giro d’Italia sembra incoronare l’olandese Tom Dumoulin, al secondo successo di tappa e con la maglia rosa sempre più salda sulle spalle. Ma che il crono-men di Maastricht fosse favorito per un tracciato come quello odierno era abbastanza prevedibile: tappa cortissima, tutta facile in pianura e con una sola salita finale, breve e neanche troppo dura. Lo stesso Nibali aveva pronosticato la vittoria di Dumoulin alla vigilia. Quello che invece ha sorpreso è stata la scarsa efficacia di Nairo Quintana, che è arrivato addirittura 4° sul traguardo con 14” di ritardo da Dumoulin e appena 21” di vantaggio su Pinot e 29” su Nibali. Pochi giorni fa sul Blockhaus aveva inflitto 24” a Pinot e Dumoulin e un minuto tondo tondo a Nibali, vincendo la tappa e conquistando altri 10” di abbuono. Oropa, quindi, ci consegna un Quintana in netto calo dopo il picco di forma d’inizio stagione quando aveva vinto impressionando la Tirreno-Adriatico: il colombiano rischia di pagare a caro prezzo l’ambizione di preparare il Giro e il Tour de France, puntando ad un picco di forma tra Aprile e inizio Maggio e ad un altro picco in concomitanza del Tour. L’avevamo già scritto nei mesi scorsi: se Quintana voleva vincere il Giro, doveva ipotecarlo sulle prime salite (a partire dall’Etna), perchè poi sarebbe calato e gli altri sarebbero usciti fuori nella terza settimana.
Anche Pinot è in calo: sul Blockhaus era arrivato 36” davanti a Nibali, oggi invece appena 8” di vantaggio sullo Squalo. Dopotutto per il giovane francese sarebbe un sogno conquistare il podio di Milano: il 27enne della Française des Jeux è alla sua prima esperienza al Giro e ha già dichiarato che bissare il suo miglior risultato del Tour (3° nel 2014, proprio nell’edizione vinta da Nibali) sarebbe un risultato più che soddisfacente.
Il Giro d’Italia 2017 si concluderà Domenica prossima (28 Maggio) a Milano con una cronometro completamente piatta di 30 chilometri: un percorso ideale per Vincenzo Nibali che rispetto agli uomini di classifica, in questo tipo di specialità perde terreno soltanto da Dumoulin. Oggi lo Squalo, dopo Oropa, è salito al 4° posto in classifica generale, vicinissimo al secondo posto: si trova infatti ad appena 15” di ritardo da Pinot e 53” di ritardo da Quintana. Distacchi che nell’ultima cronometro Nibali saprebbe ribaltare in modo estremamente agevole sia sul francese che sul colombiano. Rispetto a loro, sin da oggi lo Squalo potrebbe anche decidere di correre in difesa.
Ma davanti c’è Dumoulin. Ha 3′ e 40” di vantaggio su Nibali, che per difendere il primato dall’olandese dovrebbe arrivare alla cronometro di Milano con un paio di minuti di vantaggio rispetto all’attuale maglia rosa. Nibali è l’unico in grado di provarci rispetto agli altri uomini di classifica, anche perché tutta la sua squadra è in crescita. Nonostante l’ingiusta esclusione di Moreno, oggi Pellizotti, Visconti e Siutsou hanno dimostrato di essere in grande forma rispetto all’inizio del Giro. Saranno loro che potranno rivelarsi fondamentali per far esplodere la corsa nelle prossime tappe, oltre ovviamente ad Agnoli, Boaro, Pibernik e Gasparotto destinati a lavorare in modo prezioso nella prima parte delle tappe.
Oggi verso Oropa Nibali è rimasto in compagnia di Pellizotti e Visconti quando tutti gli altri erano già senza compagni di squadra. E il Team Bahrain-Merida è risalito al 4° posto nella classifica dei tempi di tutte le squadre, sempre più vicino a Movistar, Astana e UAE Team Emirates. Niente male per un club neonato, costruito intorno allo Squalo e alla prima stagione di corse.
Adesso Nibali diventerà il “faro” per il Giro nelle prossime tappe: saranno tutte lunghe, dure, difficili, con tante salite una dietro l’altra, ecco perché saranno molto più importanti le qualità di fondo e resistenza, dove Nibali è ineguagliabile, rispetto alla potenza, all’esplosività e al cambio di ritmo in cui lo Squalo paga rispetto agli altri. Nibali è un campione completo, non rientra ne’ nella categoria degli scalatori puri (come Quintana, che ama salite con pendenze molto severe) ne’ in quella dei cronomen potenti come Dumoulin, capaci di vincere anche in salite breve e non troppo difficili se la tappa è corta e facile.
Intanto oggi ad Oropa è saltato Mollema. Le prossime tappe sembrano disegnate apposta per Nibali: esalteranno le doti di fondo dei corridori più resistenti, si correrà ad alta quota, ci saranno tante salite che si ripeteranno, ma anche pericolosissime discese. E non dobbiamo dimenticare che Nibali è anche un gran discesista, probabilmente il migliore tra gli uomini di classifica e uno dei migliori del gruppo. Inoltre in alcune tappe sarà fondamentale la strategia di squadra, e la forza del Team Bahrain-Merida assicura scintille. Lo Squalo non si arrenderà ad un piazzamento: è l’unico grande campione di questo Giro, ha già vinto la corsa Rosa due volte, ma anche un Tour de France e una Vuelta di Spagna. Tra tutti gli altri in gara, soltanto Quintana ha vinto una grande corsa a tappe: il Giro nel 2014.
E’ difficile immaginare che questo Dumoulin possa passare indenne i tanti tapponi alpini dei prossimi giorni. E’ difficile immaginare che da dietro, qualcuno si metta a recuperare minuti. E comunque gli unici a impensierire Nibali in vista della crono finale sono Jungels e Yates, lontanissimi e non certo in grado di fare meglio dello Squalo nei tapponi dei prossimi giorni.
Sarà un gran bel finale di Giro d’Italia, simile a quello dello scorso anno ma molto più combattivo e con un livello di qualità decisamente spostato verso l’alto.
Si inizia domani, Domenica 21 Maggio: l’arrivo sarà a Bergamo dopo 199km di corsa e tre salite dure, tutte nel finale, con altrettanti tratti di discesa molto difficili. Certamente Nibali e il Team Bahrain-Merida, che hanno già provato a scuotere la corsa nella tappa Appenninica, si inventeranno qualcosa.
Poi avremo lunedì l’ultimo giorno di riposo, e Martedì 23 Maggio l’attesissimo tappone di Bormio, il più duro del Giro. Sono 222km, si fa il Mortirolo, poi lo Stelvio due volte e l’arrivo a valle dopo una discesa pazzesca di quasi 17km. Si toccherà la Cima Coppi a quasi 2.800 metri di altitudine, poi nuovo scollinamento a 2.500 metri di quota sull’Umbrail Pass, in Svizzera.
Sono salite lunghissime, dure ma non eccessivamente, nel senso che non ci sono rampe superiori all’11-12%. Difficile fare grandi differenze per uno scalatore puro come Quintana, difficile resistere per un corridore potente come Dumoulin. L’ideale per Vincenzo Nibali, che con il supporto dell’ottima squadra e sfruttando le discese può puntare ad un’altra grande impresa, l’ennesima di una carriera gloriosa.
Dopotutto in questo Giro abbiamo un solo grande campione. E’ il più sereno e tranquillo in gruppo e fuori, mentre gli altri tentano di provocarlo e fantomatici “addetti ai lavori” sono pronti a tentare di massacrarlo alla prima difficoltà. Noi invece ci sentiamo di celebrarlo già oggi, per quello che ha fatto e per quello che farà.
Intanto in corsa Dumoulin dice di temere Quintana e Pinot, Quintana dice di temere Dumoulin e Pinot, Pinot dice di tener d’occhio Dumoulin, Quintana e addirittura Mollema. Fatto sta che tutti se la fanno tremendamente sotto di uno solo, di quello più forte, talmente tanto più forte che neanche lo nominano. Quello che arriva dal mare limpido della sua Messina, e che sulle rampe dell’Etna ha imparato a vincere in montagna. Ecco perché dopo il tappone di Bormio potrà ancora approfittare delle tappe di Canazei, Ortisei, Piancavallo e Asiago (vedi altimetrie nella gallery). Tutte durissime, tutte difficili, tutte disegnate per chi ha una squadra forte alle spalle. E dopo l’arrivo di oggi ad Oropa, sappiamo che nessuno può contare su un gruppo di compagni compatti e affiatati come quelli del Team Bahrain-Merida. Tutti per lo Squalo, pronti a scatenare i fuochi d’artificio.