Giro d’Italia, che schiaffo di Nibali a Dumoulin: “avremmo dovuto aspettarlo? Ecco cosa gli dico”

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Dura presa di posizione di Vincenzo Nibali nei confronti di Tom Dumoulin, lamentatosi per non essere stato aspettato dal gruppo dopo il suo problema intestinale

Gian Mattia D’Alberto /LaPresse

Una vittoria fondamentale per continuare a sperare, un trionfo tanto voluto quanto esaltante che ha sottolineato, se ancora ce ne fosse bisogno, la superiorità di Vincenzo Nibali tra le montagne. Lo Squalo dello Stretto si è preso la sedicesima tappa del Giro d’Italia, una frazione tremenda in cui il corridore della Bahrain Merida non si è risparmiato, battendo Landa sul filo di lana. “Si, adesso lo posso anche dire: è stata la mia vittoria più bella. Tutte le vittorie lo sono ma, sai, quando ti aggiudichi la tappa che prevede una scalata del Mortirolo e due dello Stelvio…” commenta Nibali in conferenza stampa.

Gian Mattia D’Alberto /LaPresse

Per quanto riguarda la polemica di Dumoulin, Nibali ribatte a muso duro:sarò franco, ma nessuno si è fermato ad aspettarmi. In carriera ho bucato, sono caduto, mi sono fermato, sono ripartito. O snaturiamo il ciclismo, o mettiamo un arbitro che ferma la corsa. Non so cosa dire. Noi del gruppetto che inseguivamo la fuga davanti eravamo lanciati per prendere la salita, poco prima di svoltare a sinistra è arrivata la notizia che la maglia rosa si era fermato. Non ho capito bene cosa stava accadendo, mentre in quel momento tirava la Orica con alcuni uomini della Trek. Ci siamo un po’ fermati, ma non del tutto, altri però hanno cominciato a scattare.

LaPresse/Fabio Ferrari

La corsa era lanciata, era difficile dire se tutto il gruppo si doveva fermare. Non c’era stata una caduta, probabilmente Dumoulin ha pagato un’alimentazione non corretta, o magari il fatto che non si era coperto molto bene in discesa. Di più non posso dire. Nel ciclismo episodi come questi ce ne sono stati tanti: è capitano anche a Sagan, ai Mondiali di Geelong (Australia), ma nessuno si fermò ad aspettarlo. A me non è mai successo, ma è una cosa brutta. A me addirittura è capitato di vedere qualcuno che non si fermava…“.

Gian Mattia D’Alberto /LaPresse

Tornando alla tappa, poi, Nibali sottolinea: “non ho potuto alzare le mani sotto il traguardo, ma sono davvero molto felice. Il podio? Quello vero è a Milano, non sarà semplice: questa settimana sarà difficile e dura, c’è il terreno per attaccare, penso che Quintana voglia accorciare anche lui il gap da Dumoulin. I giochi sono aperti“. Non manca un pensiero rivolto a Scarponi. “Voglio dedicare questa vittoria alla squadra, a diverse persone e a Bruna Franceschi, la mia seconda madre, che non sta passando un momento bellissimo. Ieri sera, Anna, la moglie di Michele mi ha mandato un messaggio: ‘Mi raccomando per domani, pensaci tu’.

LaPresse/ Spada

Anche i compagni mi ripetono: ‘Quando sei a tutta, quando ti sembra di non avere più un briciolo di energia, pensa a lui’. Anche Landa so che voleva vincere per dedicargli la tappa, fino a poco tempo fa eravamo compagni di squadra nell’Astana, eravamo un bel gruppo. Per mantenere vivo il mio ricordo di Michele, riguardo i video in cui scherzava e ci faceva ridere. Credo sia bellissimo che il pubblico lo ricordi a ogni metro della corsa rosa con cartelli e striscioni. Ci manca“.

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