Carlos Moya, allenatore di Rafa Nadal, ha parlato della differenza Fra lo spagnolo e Federer in merito al ritmo partita e alla fiducia, esaltando involontariamente lo svizzero
Il 2017 ha avuto in Roger Federer il suo tennista di punta, ma nella stagione su terra, lo svizzero ha preferito prendersi qualche settimana di vacanza. Lo sappiamo, la superficie non è la più adatta al suo gioco e inoltre il grande dispendio di energie che il rosso richiede, avrebbe potuto mettere in pericolo Wimbledon e US Open, due tornei che meglio si adattano alle caratteristiche di Roger. In quest’ottica, la decisione di Roger di saltare l’intera stagione su terra, è comprensibile. Se ci aggiungiamo poi un super Rafa Nadal, capace di infilare la tripletta Monte Carlo-Barcellona Madrid, la decisione di Roger appare perfetta.
Dopo la sconfitta ai quarti di Roma però, Nadal si è dichiarato stanco a causa dei troppi match nel breve periodo. Il Roland Garros poi, rappresenterà il climax dello sforzo fisico: perchè non fare come Roger, giocandosi tutte le ultime energie rimaste in Francia e saltare dunque Wimbledon? Lo spiega Carlos Moya, coach di Nadal, esaltando involontariamente l’innato talento di Federer: Nadal a differenza dello svizzero, ha bisogno di sentire la fiducia delle vittorie per poter andare avanti.
“La decisione di Federer? Non mi sorprende – ha detto Moya – perché nel momento che non giochi nessun torneo su terra, è difficile giocare il Roland Garros senza arrivare pronto, non ti parlo di allenamenti ma di partite. È la superficie che meno si adatta al suo gioco, quindi non giocare il Roland Garros entrava nei suoi piani. Rafa invece a Wimbledon ci sarà: si gioca tre settimane dopo Parigi, quindi c’è tempo per recuperare, ed è un Grande Slam… è difficile. Le situazioni sono diverse. Roger è stato infortunato per sei mesi, ha 5 anni di più, ma sono giocatori diversi. Roger è possibile che non abbia bisogno della fiducia che ti dà la competizione, mentre Rafa ha bisogno di sentire la palla. Quindi andrà a Wimbledon“.