A tutto Nibali: “mi emoziono come se fosse la prima volta, Michele? A volte penso ancora non sia vero”

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Vincenzo Nibali pronto per la centesima edizione del Giro d’Italia: le sensazioni dello Squalo dello Stretto a poche ore dalla partenza della prima tappa

Tutto pronto per la centesima edizione del Giro d’Italia. Ieri la Team Presentation, mentre oggi tutti in sella alle bici per la prima tappa, la Alghero Olbia. Occhi puntatissimi sul campione in carica, Vincenzo Nibali che sicuramente cercherà di ripetersi anche se dovrà fare i conti con un tosto Quintana.

LaPresse/ Massimo Paolone

Voglio essere cauto e puntare sulla regolarità, i grandi giri si conquistano così. Anche un secondo e un terzo posto sarebbero risultati di tutto rispetto dopo avere combattuto, è chiaro che io darò tutto per cercare il massimo. Il Giro è l’amore della mia vita in bicicletta. Sono felice di essere qui, non vedevo l’ora di partire. Quando non sono venuto, mi è mancato tantissimo. Specie nel 2012, e anche nel 2014. Seguirlo in tv magari dopo aver finito un allenamento in ritiro fa strano. Maggio, il Giro, il ciclismo. Mi emoziono ancora come se fosse la prima volta“, ha dichiarato lo Squalo dello Stretto in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

L’anno scorso avevo nelle gambe il Trentino e la Liegi, ma mi sentivo bloccato. Come una macchina ingolfata. Mi confrontavo con Agnoli, ci dicevamo che i numeri c’erano, ma qualcosa non andava. Invece ora mi sento sciolto, libero. Le gambe girano meglio. Al Giro di Croazia sono andato in crescendo. Sono contento di come sto“, ha aggiunto il siciliano della Bahrain Merida.

LaPresse/ Massimo Paolone

Avevo cominciato l’anno bene, ma non super. Alle Strade Bianche ho avuto sfortuna e forse avrei dovuto fermarmi, o non farle. È una gara che ti segna. Avevo qualche chilo in più. E poi ormai molti corridori partono veramente forte e nei primi mesi dell’anno sono a tutta. Ma il mio pensiero era ed è il Giro. Non poteva essere altrimenti“, ha detto ancora Nibali.

Fino al 2012 credo di non avere mai fatto una vera vacanza d’inverno! E conta conservare lo spazio per la famiglia, che per me è un valore. Si cambia gradualmente, ci sono delle sfumature che una persona dall’esterno non può cogliere. Fa piacere vincere lungo la strada verso un grande obiettivo, come ha fatto Quintana, ma è sempre più difficile. Visto Froome al Romandia? L’unica eccezione vera probabilmente è Valverde. Penso sia importante arrivare pronti al momento giusto, e penso di esserlo“.

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Avere dei compagni che ti conoscono bene è fondamentale. Capiscono un istante prima quello di cui ho bisogno. E sono capaci di dare più del 100%. Pellizotti e Siutsou saranno i riferimenti in salita, Visconti e Moreno battitori liberi, Agnoli quello che mi conosce meglio, Gasparotto, Pibernik e Boaro per le tappe miste“, ha detto ancora il messinese sui suoi nuovi compagni di squadra in Bahrain Merida.

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Sul suo rivale Nairo Quintaha ha poi aggiunto: “è uno dei più forti scalatori e sarà il riferimento. Non è certo qui pensando al Tour, come fece Ullrich. Sì, è l’uomo da battere, il favorito, ma non l’unico. Non è facile capirne la smorfia, come sta. Punto debole? Magari in qualche occasione gli è capitato di avere alcune giornate non super. Io non devo però avere occhi solo su di lui. Landa è imprevedibile. Thomas, Dumoulin, Mollema. Kruijswijk, anche se non ha più il fattore sorpresa. E Yates, Pinot, Van Garderen… Mi dispiace che non ci sia Aru. Tutti si aspettavano un duello, ma avrebbe potuto anche essere un alleato“.

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Il Giro d’Italia quest’anno toccherà anche le isole e passerà nella città dello Squalo: “ho avuto la fortuna di esserci nel 2008 e ancora nel 2011 con il Giro in Sicilia, ma stavolta mi sembra una cosa irripetibile. L’Etna affrontato sei anni fa era da un’altra parte, e un’altra storia. Tutti mi aspettano in maglia rosa, ma io resto con i piedi per terra. Un passo alla volta“.

Infine non poteva mancare un pensiero al suo caro amico Michele Scarponi, scomparso la mattina del 22 aprile a causa di un tragico incidente mentre si allenava proprio in vista del Giro d’Italia: “un fratello più grande. Un amico. Un compagno. Uno che era sempre capace di un colpo di genio. Stiamo elaborando un lutto impossibile da accettare. Mi capita di pensarci ancora e credere che non sia vero“.

 

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