Michele Scarponi e quell’impegno per i cicloamatori: sosteneva la campagna #salvaiciclisti

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Michele Scarponi e il destino crudele: il ciclista dell’Astana lottava da tempo per la sicurezza dei ciclisti in strada

A volte il destino è veramente crudele. Questa mattina una notizia che ha fatto rabbrividire tutti: è morto Michele Scarponi. Il ciclista dell’Astana è rimasto vittima di un tragico incidente stradale nelle strade della sua terra, Ancona, dove si stava allenando in vista del Giro d’Italia numero 100.
E’ un posto in cui cerco sempre di tornare appena posso. Davvero non mi vedrei a vivere da un’altra parte, sia per la bellezza dei posti che per la qualità della vita che abbiamo dalle nostre parti. Mi capita di vedere posti splendidi e hotel bellissimi, ma appena posso torno a casa
è morto per una cosa che si era impegnato a combattere“, aveva dichiarato Scarponi qualche ano fa in un’intervista al Corriere Adriatico. 
Foto Lapresse
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Ogni anno si cade, quest’anno forse un po’ di più, a volte sono solo coincidenze. Quando si sta in gruppo si deve sgomitare, le strade non sono fatte per far passare 200 corridori per volta, è normale che a volte si cada, Certo, quando vai avanti con l’età ci pensi un po’ di più, e perdi un po’ di quella sregolatezza che avevi una volta. Sì, forse adesso che c’è la famiglia ci sto più attento“, aveva aggiunto il ciclista dell’Astana.

LaPresse/Daniele Badolato
LaPresse/Daniele Badolato

Io sono sempre amico di tutti i ciclisti, quando esco sto volentieri con chi incontro e mi domandano di tutto. Io dal canto mio consiglio sempre di tenersi a destra, perché le strade non sono sicurissime, ma devo dire che molti sono bravissimi… Ah, dimenticavo. Spesso devo chiedere che vadano più piano. A volta capita che loro incontrano me e magari si vogliono far belli, io magari sto arrivando da un giro di 100 km e passa e sono stanco…“, aveva continuato Scarponi che da anni lottava per la sicurezza dei ciclisti in strada, sostenendo il movimento #salvaiciclisti, che lotta per ottenere interventi mirati per aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane sulle quali sono morti negli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti.

Adesso Scarponi, che ha raggiunto Marco Pantani, continuerà da lassù la sua lotta per la sicurezza di tutti coloro che ogni giorno continueranno a pedalare in strada e che lo porteranno sempre nei loro cuori.

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