Maria Sharapova ha rivelato un curioso segreto nella sua autobiografia: un viaggio in piena notte con il padre, alla volta dell’accademia di Bollettieri
Finalmente il mondo del tennis, e non solo, ha avuto il piacere di scoprire la copertina dell’autobiografia di Maria Sharapova, dal titolo “Inarrestabile: la mia vita finora”, in uscita il 12 settembre. La russa ha spiegato il contenuto del libro, nato dalla volontà di raccontare la sua esperienza, le emozioni fin troppo spesso celate ai giornalisti, con lo scopo di far capire agli altri da dove nasce la sua determinazione e la sua capacità di affrontare gli ostacoli della vita.
“Ho realizzato questa autobiografia in parte per raccontare la mia storia e per far si che venga capita, ma soprattutto perché la mia infanzia è un mistero anche per me – ha spiegato Sharapova – Mi faccio sempre le stesse domande: come ho fatto ad arrivare fin qui? Cosa è andato giusto, cosa sbagliato? Come ho detto, se sono conosciuta per una cosa, è la determinazione e la mia capacità di andare avanti anche quando le cose vanno male. La gente vuole sapere da dove viene questa qualità e come averla anche loro. Non l’ho mai capito fino in fondo. È la mia vita e voglio raccontarla. Parlo ai giornalisti ma non dico mai tutto quello che so. Forse è giunta l’ora di essere aperta a più domande, di dare un senso alla mia vita e di raccontare le mie prime origini. Spero che le persone imparino dalla mia storia fatta di sacrifici e di rinunce. Ma è anche la storia di una ragazza e di suo padre impegnati in una folle avventura“.
Già, un folle viaggio. Masha si riferiva alla celebre notte in cui la leggenda della Sharapova è iniziata: un viaggio con soli 700$ in tasca, partito dalla Russia con destinazione l’Accademia di Nick Bollettieri in Florida. Nessuna conoscenza dell’inglese, nessun appuntamento preso con l’organizzazione: solo la convinzione che quella piccola bambina potesse diventare una star del tennis mondiale. E così è stato…