A tutto Rosberg: Nico il guerriero, le motivazioni che l’hanno spinto al ritiro, le discussioni con la moglie incredula, l’amore per la famiglia e quella porta aperta a Hamilton
Sono passati mesi ormai da quel giorno in cui Nino Rosberg, fresco della vittoria del titolo Mondiale 2016 di F1, ha annunciato al mondo intero di aver deciso di ritirarsi dalle corse.
Il tedesco, ex pilota Mercedes, raggiunto il suo principale obiettivo, ha deciso di dedicarsi adesso alla sua famiglia e di vivere a 360° gradi la sua vita, senza dover sacrificare nulla per il suo sport.
“Ho ottenuto tutto dalla vita: il successo, il Mondiale, una bella famiglia, una moglie incredibile e una splendida bambina. Adesso voglio provare a restituire alla gente un po’ della fortuna che ho avuto. E’ incredibile che io abbia il potere di dare felicità a un bambino semplicemente entrando nella sua camera. Non è tanta la gente che ha questa possibilità ed è un’emozione forte. Sono già stato in diversi ospedali ma a modo mio, da solo. Ovviamente non avrebbe senso andare in Paesi dove nemmeno sanno che cosa sia la F1. Io devo visitare i piccoli che soffrono ma che amano le auto. Adesso voglio seguire questa strada. Mi è venuto spontaneo farlo“, ha dichiarato Rosberg in un’intervista a Sport Week.
“Non sono un ex pilota in pensione. Sono un uomo che vuole spingere ancora e trovare nuove strade, nuove passioni. Ci sono tante belle opportunità ma mi do tempo. Non c’è fretta“, ha aggiunto il tedesco che accantona l’idea di una laurea: “ho sempre detto che ci avrei provato una volta smesso di correre, mi sarebbe piaciuto. Ma ho fatto la mia università in F1: non ci sono posti migliori se vuoi studiare le relazioni umane, leadership skills. Questa base mi servirò molto per il futuro“.
Si avvicina l’inizio della F1 e quest’anno Rosberg non sarà in griglia di partenza a Melbourne: “sarò sul divano di casa davanti alla tv. E mi farà effetto quando arriverà il momento della partenza: negli ultimi 11 anni non ho mai mancato una gara e, tutto d’un colpo, non ci sarò! Con un cambiamento di vita così radicale è ovvio che vivrò momenti strani. Però sono tifoso di questo sport da quando ho sei anni e rimarrò tale“, ha aggiunto il tedesco prima di ritornare al momento della decisione del suo ritiro: “a Suzuka ho solo pensato al ritiro, farlo è stata tutta un’altra storia! Stavo guardando la classifica, avevo 33 punti di vantaggio. Quindi mi bastavano due secondi e un terzo posto per vincere il titolo. E con la mia macchina potevo farcela. Fatti questi calcoli, o iniziato a pensare al ritiro“.
Reazioni differenti quelle di amici e parenti all’annuncio di Rosberg: “l’ho detto per primo a mia moglie. E abbiamo discusso perchè non mi credeva: ‘certo, come no! Ora parli, ma tanto l’anno prossimo sarai ancora lì’. Ma non glie’ho detto in Giappone, l’ho fatto solo dpo la vittoria del titolo ad Abu Dhabi. Prima ho tagliato via tutto quello che poteva influenzarmi a livello mentale. Certi pensieri non mi avrebbero fatto andare più veloce nelle ultime gare. E comunque non mi credeva! Ogni volta mi sembrava di avere il vuoto dall’altra parte del telefono. Lunghissimi silenzi. Nessuno sapeva cosa dire nè immaginava questa eventualità. Ma io l’ho sentita fortissima. Anche se molto difficile, sia chiaro. Il bello però è stato che tutti hanno subito capito. Toto Wolff mi ha detto: ‘ti rispetto’. Lo stesso Niki Lauda“, ha raccontato Rosberg.
“Il momento più difficile è stato con uno dei miei migliori amici. Uno dei pochi che ho avvisato una o due ore prima dell’annuncio: ‘cavolo Niki! Ora so come si è sentita mia sorella quando i Take That si sono sciolti!’. Ci sono rimasto male e poi ha aggiunto: “Nico, non ti muovere! Resta chiuso dove sei , non parlare con nessuno, spegni il telefono e aspetta che arrivo!”. Ma non sapeva che io ero a Vienna e lui a Montecarlo. Mi ha fatto stare malissimo! Infatti dopo non o più chiamato nessuno. Cavoli, dovevo mantenere le forze per fare l’annuncio. Stavo per mettere sottosopra la mia vita davanti a tante persone”, ha aggiunto il tedesco.
Una scelta presa non per paura, anche, ma soprattutto per dedicarsi completamente alla sua famiglia: “ci sono stati tanti elementi che mi hanno portato a questa scelta, anche la paura, ma era tra quelli che hanno contato meno. Mentre la famiglia sì che ha avuto una parte decisiva. Quando fai sport ad alti livelli e vuoi essere il migliore, devi fare tantissimi sacrifici. Anche quando ero a casa, era come se non fossi lì. La testa era già sulla gara successiva. La mia bambina ha un anno e mezzo e avrà un anno e mezzo solo una volta nella vita. Ora poi dimostra l’amore per me con una potenza mostruosa. Voglio godermi al massimo quanto mi ama questa piccola persona“.
Impossibile poi non parlare della nuova stagione che sta per iniziare e delle novità del 2017: “grazie al nuovo regolamento hanno fatto della macchine belle, che vanno forte. E in F1 i piloti devono godere quando guidano. Ovviamente tiferò per la famiglia Mercedes. Ma faranno bene, perchè sono delle bestie“.
Mentre sulla scelta di Bottas come suo sostituto e l’idea di vedere Alonso al fianco di Hamilton ha ammesso: “da tifoso della F1 sì: sarebbe stata una guerra! Come parte della squadra Mercedes, Bottas è la miglior scelta: è bravo, non farà casino e andrà d’accordo con Lewis“.
E sul rapporto col suo ex compagno di squadra ha aggiunto: “ora non c’è ragione per cui non potremmo star di nuovo insieme. Eravamo i migliori amici e la rivalità è finita di colpo. Lo senti che non c’è più, la pressione è sparita. E allora, chi lo sa?“
“Mi sento un guerriero che ha lottato per vincere il Mondiale. Nel 2016 lo sono stato ancora di più. Infatti essendo un guerriero anche Lewis, siamo andati allo scontro in più di un’occasione. In quella descrizione manca la passione con cui ho raggiunto i miei sogni. Un aspetto di cui vado molto fiero. Soprattutto perchè negli anni passati ho perso due volte contro Lewis. A livello personale sono stati momenti pesanti ma in quel bui ho trovato nuove motivazioni per essere ancora più forte. Ho lavorato tanto a livello mentale e ho studiato filosofia. Le ultime quattro gare erano di un’intensità tale che fare l’errore era troppo facile, quasi garantito vista la pressione. Invece, al momento giusto, è venuto fuori il guerriero“, ha concluso Rosberg.