Agli iFoodies Award 2016 sono state premiate le prime tre aziende agricole italiane che hanno ricevuto più “like”
iFoodies Award 2016
Le oltre tremila aziende agricole inserite su iFoodies rappresentano delle eccellenze del territorio e delle realtà molto apprezzate. Per questo motivo, attraverso ifoodies Award 2016 si è voluto premiare quelle realtà che hanno ottenuto un più elevato riscontro di gradimento sulla piattaforma, attraverso le preferenze espresse da coloro che l’hanno scaricata e hanno attribuito un “cuore”, in linea con la filosofia dei “like” dei Social network. La classifica non intende stabilire un ranking di valori, quanto piuttosto contribuire alla promozione della cultura del territorio e alla valorizzazione di quelle aziende medio/piccole che contribuiscono alla ricchezza alimentare e culturale dell’Italia.
Per il 2016, le aziende che hanno ricevuto il maggior numero di “like” sono state:
L’azienda Agricola San Valentino è situata a pochi km dal mare sulle colline riminesi che guardano verso il Monte Titano; questa esposizione crea un micro clima unico che lo si avverte anche nei vini. Il loro è un progetto atto a valorizzare i vini locali ed in particolare il Sangiovese di Romagna dove tutta la produzione è rivolta al rispetto totale della Terra, infatti produce vini Bio e Biodinamici;
Al secondo posto, Cooperativa la Collina di Reggio Emilia: 973 like.
La Cooperativa Agricola La Collina nasce nel 1975 da un gruppo di giovani di Reggio Emilia che credono nella possibilità di unire vita, lavoro e accoglienza del disagio sociale. Inizialmente, l’attività agricola è di tipo tradizionale e si concentra su vite, foraggi, cereali e allevamenti di bovini e suini. Successivamente, si decide di estendere la coltivazione a ortaggi, venduti direttamente in azienda. Dopo alcuni anni, la filosofia di vita del gruppo fondatore si scontra con il metodo tradizionale di agricoltura, che oltretutto non dà i risultati agronomici attesi. Nel 1985, quindi, si decide di adottare il metodo di agricoltura biologica nelle coltivazioni e nell’allevamento, garantito da Icea, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale. L’interesse per il rispetto della natura e della Terra porta la Cooperativa ad approfondire la conoscenza del metodo di agricoltura biodinamica concepito negli anni ‘20 da Rudolf Steiner, fondatore della scienza antroposofica. Nel 1996, diventa il metodo di coltivazione praticato in tutta l’azienda, continuamente approfondito grazie al contributo di ricercatori come Eugene Kolisko, Ehrenfried Pfeiffer, Maria Thun, Alex Podolinsky.
“La capra deve anzitutto essere felice”, questo il mantra essenziale, ereditato da un allevatore francese, ha guidato la nascita dell’Azienda Agricola La Chèvre Heureuse dal 2003, quando Ruben e Roberta hanno deciso di trasferirsi a Champremier, a 1400m, con le loro capre. La felicità di questi animali sta nella libertà del pascolo. Ruben e Roberta lavorano il latte dei loro animali, munto a mano, nel piccolo caseificio domestico. I processi che portano alla nascita dei formaggi, dal latte crudo, sono privi di automazione. Vengono prodotte robiole, tome stagionate di capra o miste, e caprini freschi.
Extra ifoodies Award 2016
Extra iFoodies si propone di identificare quelle realtà, persone, istituzioni o iniziative che, a vario titolo, contribuiscono a diffondere la cultura enogastronomica in Italia e nel mondo.
Dispensa viene premiata perché è un progetto realizzato in maniera totalmente indipendente che sostiene un lavoro di enorme qualità da parte di tutta una redazione che punta sulla estrema qualità della forma dei contenuti e della fotografia.
E’ quindi una testata che rappresenta il meglio disponibile in questo settore in tutto il paese ed è presto diventato un caso internazionale (ne ha parlato anche l’autorevole rivista Monocle, prendendola come case history di rivista indipendente di successo) e ora è distribuita in versione anche inglese in maniera globale
Speciale Milano
Una selezione di oltre 300 “locali del cuore”: intramontabili in qualche caso, appena aperti in altri. Posti di tendenza o dove si è fatta la storia della cucina italiana. Gestiti dai più bravi chef italiani come da famiglie o gruppi di amici. Impostati sulle ricette milanesi o aperti alla contaminazione totale. In comune hanno la qualità e la passione nel loro lavoro che sia un piatto d’avanguardia, un hamburger o un cocktail.
Due le grandi sezioni della guida: Mangiare e Bere. Nella prima rientrano i ristoranti (divisi a loro volta per tipologia di cucina: creativa, classica, regionale, etnica), i sempre più diffusi bistrot, le paninerie dove si celebra anche il rito dell’hamburger, le pizzerie e i locali di street food che sono la novità delle ultime stagioni. Nella seconda, spazio ai wine bar e ai pub – sempre più amati dai giovani – come ai caffè più suggestivi della città e ai cocktail bar, sempre più numerosi e spettacolari.
La sezione Speciale Milano lanciata nell’aprile del 2015 ha ottenuto un grande successo di pubblico, di seguito i locali che hanno ricevuto più cuori dagli utilizzatori della app
- Mag Café Milano: 6.853 cuori
Capitanati dalla premiata ditta Flavio Angiolillo e Marco Russo, il locale presenta una grande cura del dettaglio, sia nell’ambiente che nel servizio, la lista dei cocktail è nascosta nei libri regalati dai clienti e appoggiati sui tavoli, la musica blues e jazz accompagna le serate del Mag Cafè. Ogni cocktail è abbinato a infiniti piatti di prosciutto, salame, formaggio, taralli e pane carasau. Come in ogni bar serio, ogni drink ha il suo bicchiere: Flavio e Marco girano il mondo alla ricerca di bicchieri antichi (e cucchiaini, shaker, bottiglie, misurini); - Il Luogo di Aimo e Nadia: 5.346 cuori
Oggi il loro ristorante vede in prima fila la figlia Stefania figlia di Aimo e Nadia e in cucina Fabio Pisani e Alessandro Negrini, splendidi a interpretare la filosofia dei Moroni aggiungendovi note nuove riportando il locale al centro della scena gastronomica internazionale; - Erba Brusca: 4.113 cuori
Erba Brusca nasce come prosecuzione di un vecchio e glorioso locale milanese, l’Osteria del Tubetto, che Alice Delcourt insieme a Cesare Battisti e a Danilo Ingannamorte del Ristorante Ratanà hanno deciso di recuperare. Al confine tra campagna e città, dove una volta c’erano le marcite e tanta acetosella, ovvero l’erba brusca, nei campi, il ristorante si propone proprio come anello di ricongiunzione con la dimensione rurale cercando di non replicare cliché.