Maria Sharapova si racconta: la tennista russa è pronta a tornare in campo dopo un anno dedicato a se stessa
Un anno di sofferenza, non solo per il caso doping e la conseguente squalifica per la positività al meldonium (inizialmente di 24 mesi, poi ridotta a 15), ma anche l’occasione per scoprire delle qualità che aveva dentro in precedenza non del tutto acclarate. E’ stato sicuramente difficile il 2016 per Maria Sharapova, che nei giorni scorsi ha lanciato anche a Mosca la sua linea dolciaria “Sugarpova” e in un’intervista a un talk show televisivo russo ha fatto il punto su questo anno forzatamente sabbatico.
“Ho avuto dolore al polso e ho consultato costantemente i dottori anche se non potevo giocare. E’ stata dura per me psicologicamente e sono arrivata a un momento nel quale ho cominciato a farmi domande su quanto il mio corpo potesse continuare in quel modo“, ha ammesso ‘Masha‘, aggiungendo come “abbia pensato spesso” al ritiro e che non poter disputare le Olimpiadi di Rio è stata la cosa più pesante da sopportare, ancor più degli Slam e degli altri tornei.
“Essere in campo a Tokyo 2020? Non ho programmi così lontani nel tempo e al momento non ci penso. Ora sono concentrata sul torneo di Stoccarda e sul mio rientro. E’ una bella domanda se sarò a Tokyo e se giocherò lì. Ma al momento non ho parlato di questo con nessuno. Giocherò se la mia condizione fisica me lo permetterà“, ha aggiunto la siberiana, 30 anni il prossimo aprile, medaglia d’argento a Londra 2012. Rientro nel circuito che si avvicina, visto che la Sharapova tornerà alle gare il 26 aprile nel torneo sulla terra battuta indoor di Stoccarda, per poi fare rotta su Roma.
“Ho provato la boxe perchè avevo bisogno di rimanere in forma. E’ stato bello perchè ho immaginavo alcune persone che avrei potuto colpire mentre mi allenavo“, ha rivelato nel corso dell’intervista tv, scherzando ma non troppo, senza rivelare comunque chi fossero i punch ball virtuali. “Ma in questo periodo lontano dalle gare ho anche scoperto di essere abbastanza forte da sapermi anche riposare – ha spiegato la vincitrice di 5 tornei dello Slam, che non gioca un incontro ufficiale dai quarti di finale degli Australian Open 2016 persi contro l’americana Serena Williams – Prima non riuscivo ad immaginare come riempire un periodo così lungo. Invece, ho avuto un anno intero per leggere, pensare, ma anche per fare delle vacanze in Croazia, festeggiare il Capodanno alle Hawaii. O ancora: non ero mai stata a Londra da turista. E quando giocavo a Wimbledon non avevo certo il tempo di visitare la città…“.
In questo periodo, inoltre, la russa ha preso parte a corsi di Business School della prestigiosa università di Harvard. “Ho anche scritto un libro biografico che sarà pubblicato nel mese di settembre, prima in inglese e poi in russo“, ha fatto sapere, da abile promoter di se stessa. A proposito di nuovi orizzonti viene normale chiedere: che cosa fara’ dopo il ritiro, forse la coach? “Non credo. Come ben sapete, ho la mia azienda ed è cresciuta moltissimo negli ultimi anni. Sono sempre stata molto interessata a un progetto del genere ma prima semplicemente non avevo tempo. Quando mi ritirerò – ha concluso Sharapova – sicuramente avrò tanto tempo“. (ITALPRESS).