Antonio Cassano parla anche dalla sua avventura al Real Madrid e svela alcuni retroscena davvero particolari
Cassano, verità Real Madrid – Una tappa al Real Madrid da dimenticare. Almeno a livello calcistico. Perché Antonio Cassano parla così della sua avventura a Madrid nel corso della lunga intervista al Corriere dello Sport: “Cassano racconta poi la sua parentesi al Real Madrid: “Sono andato al Real Madrid e dopo un anno e mezzo sono andato via. Ero sedotto dall’offerta del Real ma all’epoca, se avessi ascoltato il consiglio di Francesco, probabilmente sarei rimasto a Roma per dieci, quindici anni insieme a lui. Quello è stato il consiglio che mi ha dato e che dovevo ascoltare. Però al mio solito sono andato d’istinto, di testa mia. Ho sbagliato, e chi è causa del suo mal pianga se stesso. In quell’anno e mezzo a Madrid ho fatto di tutto e di più in senso negativo. Perché c’è gente che pagherebbe oro per andare al Real Madrid con tutti quei fenomeni e io invece ho combinato tutti i casini possibili, andando via dai ritiri, facendo lo stupido, non allenandomi”.
Cassano, verità Real Madrid – Cassano va anche oltre nel suo ricordo della parentesi al Real Madrid: “Pesavo sei o sette chili in più. Quei giorni sono il grande rimpianto che ho, a livello calcistico. La mia felicità era non avere regole, fare quello che mi pareva, fare feste, festicciole, mangiare quello che mi andava, non facendo vita da professionista. Non ho mai avuto vizi di nessun genere, però non sopportavo regole e costrizioni. Ho sbagliato, ho perso una grande occasione. Guarda il Pupo, che oggi, a quarant’anni, fa ancora la differenza. Significa che ha fatto il professionista per venticinque anni. Se avessi fatto io come lui, sicuramente avrei avuto un’altra carriera. Purtroppo ci sono teste e teste“.
Cassano, verità Real Madrid – Cassano parla anche di Balotelli e Galliani: “Galliani stava per vendere Ronaldinho e gli è venuta l’idea geniale di propormi due anni e mezzo di contratto. Io ho accettato subito perché era una squadra con tanti campioni e si poteva vincere finalmente un campionato. In quell’epoca io volevo vincere, volevo avere la goduria di vincere finalmente un campionato. E ci sono riuscito. Innanzitutto è un giocatore diverso rispetto a me. Lui è molto forte fisicamente, lavora molto sul muscolare, sul gran calcio. Io sono un giocatore, un fantasista, un numero 10 molto diverso. Però come ragazzo, per me è un bravo ragazzo. Penso che la sua grande fortuna sia stato Mino Raiola. Mino è una roba clamorosa, Balo è un ottimo calciatore e tutti gli ottimi calciatori Raiola li fa diventare superstar”.