Damiano Caruso, le Olimpiadi di Rio 2016 e l’assenza al Giro d’Italia 2017
Damiano Caruso, un nome siciliano molto importante per il ciclismo italiano e non solo. Il ragusano, durante le Olimpiadi di Rio 2016, fece qualcosa di meraviglioso e di indispensabile per la Nazionale e il suo capitano; Vincenzo Nibali. Un compito svolto al meglio per regalare gioia all’Italia.
Il corridore siciliano della BMC, ci parla un po’ del suo passato, di quelle che sono le sue aspettative per il Tour Down Under e della sua nota dolente…
D- Sapendo che tuo padre è appassionato di calcio, com’è nata la tua passione per il ciclismo?
R- Giocavo a calcio che, come sport, mi appassionava. Un’ estate, mentre mi trovavo nell’età dello sviluppo, mi accorsi che ero un poco cicciottello; allora mi resi conto che dovevo fare qualcosa per contenere questo problema. Tramite un collega di mio padre, appassionato di bici, iniziai a pedalare e giorno dopo giorno iniziò a maturare la mia nuova passione.
D- Quando hai iniziato la tua carriera, avresti mai immaginato che un giorno saresti andato alle Olimpiadi, a fianco di un altro siciliano?
R- No, ma ho sempre sperato di entrare nel professionismo; partecipare alle Olimpiadi, che è l’appuntamento più importante per uno sportivo professionista, non l’avevo mai pensato. Di questa partecipazione olimpica ne vado fiero ed ho realizzato un mio grande sogno.
D- Lasciando stare la caduta di Nibali, quale significato hanno assunto per te queste Olimpiadi di Rio 2016?
R- Un significato molto importante. Ci sono molti atleti professionisti che, durante la loro carriera, non hanno la possibilità di partecipare alle Olimpiadi. Io, invece, questa possibilità l’ho avuta, svolgendo il mio compito al 100% ed onorando la maglia azzurra. Peccato per quello che è successo, ma queste Olimpiadi mi hanno sicuramente lasciato un ricordo positivo.
D- Quando Vincenzo è andato in fuga tu l’hai saputo?
R- No, perchè correvamo senza le radioline, quindi non ho saputo neanche della caduta di Vincenzo. Quando ho tagliato il traguardo ho visto che c’erano delle facce tristi, non capivo il motivo. Pensai che fossimo arrivati quarti, invece era successo il peggio; Vincenzo era caduto e tutto era andato in fumo.
D- Dall’esterno voi cinque ( tu, De Marchi, Rosa, Aru e Nibali) sembravate molto uniti. Quale rapporto si era instaurato tra di voi ?
R- Si era formato da subito un bel gruppo. Tutti e cinque avevamo corso il Tour de France e durante quei giorni, in Francia, era cominciata la crescita del gruppo. Ci parlavamo tutti i giorni, ci scambiavamo delle impressioni. Poi, prima di partire da Fiuggi, abbiamo fatto qualche giorno di pre-ritiro e da lì il gruppo è ulteriormente cresciuto, costruendo qualcosa di positivo.
D- Qual’è il ciclista che stimi più di tutti?
R- Ce ne sono diversi. Per l’avvicinamento che ho avuto a questo sport e per il fatto di aver avuto la fortuna di correrci insieme, il ciclista che mi ha insegnato più di tutti e mi ha lasciato un’ impronta, penso sia stato Ivan Basso; infatti, sono molto legato a lui.
D- Dopo diversi giorni di relativo riposo, come ti senti e quali sono le tue aspettative per questo Tour Down Under?
R- Le aspettative di squadra sono molto alte. Richie Porte parte da favorito, lui gioca in casa e tiene molto a questa gara. Il mio compito è quello di farmi trovare pronto. Non sono mai partito per l’Australia, questa è una gara World Tour e il livello sarà molto alto. E’ da più di due mesi che mi alleno in maniera pesante per farmi trovare pronto a questo appuntamento. Non sono in forma al 100%, ma darò il massimo per aiutare il mio capitano.
D- Parteciperai al 100° Giro d’Italia?
R- Questa è una nota un po’ dolente. L’obiettivo principale per la squadra è il Tour con Richie Porte che mi vuole al suo fianco. Questo mi penalizza perchè non potrò prendere parte al Giro che, nella prima settimana, si svolgerà anche nelle strade di casa.Ma che fare.. “OBBEDISCO”.
Per un ciclista siciliano è molto importante il fatto che il Giro passi dalla propria terra. La tristezza nel non poter partecipare alla corsa Rosa era ben visibile nel volto di Damiano che, nonostante tutto, conservava il suo sorriso. Era evidente che Caruso tenesse molto alla partecipazione in questo Giro d’Italia. Grazie al suo carattere, comunque, riesce sempre ad essere positivo ed un grande ciclista professionista.
Le Olimpiadi hanno lasciato un ricordo meraviglioso non solo per gli appassionati di ciclismo, ma anche per la nostra Nazionale che ha corso la prova in linea. Nonostante la caduta di Vincenzo Nibali, tutti i corridori sono rimasti soddisfatti per il lavoro svolto in squadra e per il clima di collaborazione e di amicizia creatasi.
La stagione ciclistica inizierà con il Tour Down Under ( 17/ 01/2017- Australia) dove parteciperà anche la nuova squadra Bahrain Merida che, in assenza di Nibali, avrà come capitano il siciliano Giovanni Visconti. Comincia lo spettacolo.