Finito il 2016 è tempo di tirare le somme: fra cambi al vertice, qualche sorpresa inaspettata, vittorie e sconfitte clamorose, ecco Top e Flop del circuito ATP
Sul finire del 2016 è tempo di tirare le somme di quello che è stato un anno di tennis fantastico e ricco di sorprese, positive e negative. Mettendo da parte Federer e Nadal, ingiudicabili a causa degli infortuni, proviamo a stilare una speciale lista di Top e Flop del circuito ATP per l’annata 2016.
Promossi
Murray – È senza dubbio il tennista dell’anno. Il suo 2016 è stato un anno da incorniciare, sicuramente la stagione migliore della sua carriera: trionfo a Roma, 5° titolo al Queens (mai nessuno come lui), back to back alle Olimpiadi con la seconda medaglia d’oro di fila, vittorie a Pechino, Shangai, Vienna e Parigi per poi sorpassare Djokovic in testa al ranking e difendere il primo posto con la vittoria delle ATP Finals. “Mostruoso”
Del Potro – Il 2016 è stato per lui l’anno del ritorno. Quando la sua carriera sembrava ormai ai titoli di coda a causa dei continui problemi al polso, Del Potro ha trovato la forza di reagire e tornare a grandi livelli. Partito dalla posizione 1045 del Ranking, ‘Palito’ ha vissuto un finale di 2016 da urlo: alle Olimpiadi di Rio ha superato Djokovic e Nadal, perdendo solo in finale contro Murray, è tornato a vincere un torneo dopo 3 anni in quel di Stoccarda e in fine si è portato a casa la Coppa Davis con l’Argentina. “Rinato”
Raonic – Una sola vittoria quest’anno, a Brisbane contro Roger Federer, non male ma se hai il talento di Raonic questo può essere solo l’inizio. Il canadese lo ha dimostrato, arrendendosi solo a Djokovic in finale a Indian Wells, e a Murray in semifinale agli Australian Open e nella finale di Wimbledon. Di buono c’è l’aver raggiunto non solo la top 10, ma addirittura la 3° posizione. Per gli Slam ci sarà tempo. “Talento“
Bocciati
Novak Djokovic – Un anno mediocre per quello che fino ad inizio anno era il ‘cyborg’ del tennis, adesso diventato umano, speciale, ma pur sempre umano come tutti gli altri. Un 2016 a due facce: l’inizio scoppiettante con la vittoria agli Australian Open e il primo Roland Garros messo in bacheca che gli è valso il Career Grand Slam (vittoria di tutti e 4 gli Slam di fila); la parte centrale e finale che lo ha visto perdere al primo turno a Rio, le pesanti sconfitte a Wimbledon e US Open, la perdita del primo posto del ranking ATP. “Umano”
Fabio Fognini – Tante ombre e poche luci nel 2016 di Fabio Fognini. Ai due successi di fine anno a Umago e nella Kremlin Cup, sono da aggiungere tanti scivoloni che hanno impedito il salto di qualità di una carriera che ha sempre meno chance di decollare, il 49° posto coinciso con la separazione da coach Perlas non aiutano. La vittoria più importante arriverà sicuro nel 2016, la moglie Flavia Pennetta aspetta un bambino. Chissà se diventare papà gli porterà bene come a Murray… “Provaci ancora Fabio”
Nick Kyrgios – Un tennista che si impegna poco (per non dire 0) e che è riuscito a chiudere l’anno in 13ª, suo best ranking. Il problema di Kyrgios è nella testa: il talento è da numero 1 al mondo, la testa, per citare McEnroe è da “numero 1000”. Clamorosa la sceneggiata fatta a Shangai e l’abbandono del match, una macchia in una stagione discreta in cui sono arrivati 3 titoli (Marsiglia, Atlanta e Tokyo). “Infantile”