Il presidente della scherma italiana, Giorgio Scarso, è soddisfatto della stagione condita dalle vittorie di Bebe Vio e Daniele Garozzo
“Mi sento di dover assegnare un bel 7 al 2016 della scherma italiana”. Il presidente della Fis, Giorgio Scarso, archivia con soddisfazione un’annata che ha visto ancora gli azzurri delle lame dettare legge in campo internazionale, tra Olimpiadi e Coppa del Mondo.
“È un voto positivo perché tale è stata la stagione – spiega all’ITALPRESS il numero uno della Federscherma – Il successo maggiore di questo 2016 è la consapevolezza che la scherma italiana è capace di far fronte al mutato scenario mondiale, mantenendo sempre il suo ruolo di leader internazionale. Siamo andati a Rio, complessivamente, con ventidue atleti, quattordici dei quali hanno preso parte ai Giochi Olimpici ed otto ai Giochi Paralimpici. Questi numeri, prim’ancora che le sei medaglie conquistate, fotografano lo stato di salute della scherma azzurra, che ha un potenziale ancora maggiore. Basti vedere infatti quanto ottenuto in ambito giovanile, con i successi e le medaglie alle rassegne continentali e mondiali delle categorie Cadetti e Giovani. Il serbatoio è carico e siamo pronti a viaggiare ad alta velocità verso Tokyo2020“. A fine anno è consuetudine consegnare degli Oscar virtuali: “Credo che lo meritino i due campioni di Rio2016, Daniele Garozzo e Bebe Vio. Senza nulla togliere agli altri atleti medagliati, entrambi ci hanno regalato giornate di straordinarie emozioni”.
“Il primo – sottolinea Scarso – ha riportato in Italia un oro che mancava da 20 anni ma soprattutto, grazie alla sua giovane eta’, si candida ad essere protagonista nei prossimi quadrienni. In più, fuori dalla pedana il suo stile e garbo sta ricevendo apprezzamenti da più parti, incarnando i valori autentici della scherma. L’altro Oscar non può che andare a Bebe Vio. La sua vivacità ed il suo sorriso, che adesso è assurto a simbolo di questo anno, lo conoscevamo già e ci aveva già coinvolto. Le emozioni che ci ha regalato in pedana sono memorabili. Ma Bebe rappresenta l’intero movimento di scherma paralimpica che sta crescendo, ampliando i numeri e si sta strutturando, giungendo a quell’obiettivo che ci eravamo prefissi nel 2011 di far diventare quella paralimpica a tutti gli effetti la quarta arma della scherma italiana“.
Il dirigente siciliano affronta poi il tema dello stato di salute della scherma azzurra dopo le Olimpiadi: “sin dal primo consiglio federale del nuovo quadriennio olimpico, abbiamo posto le basi per tracciare il percorso che ci condurrà a Tokyo2020. A partire dagli staff tecnici sino alla base del nostro movimento, l’obiettivo e’ quello di potenziare i giovani, preparandoli al ‘salto di categoria’, supportare gli azzurri d’alto livello, ma soprattutto operare nella crescita del settore under14 e nella promozione, a partire dall’attività pre-agonistica under10 e promozionale under8“.
Gli obiettivi della Fis per il 2017 sono chiari: “un primo obiettivo sarà quello di capitalizzare l’immagine scaturita dai Giochi Olimpici e Paralimpici, relativamente alla scherma olimpica e paralimpica, puntando a coinvolgere sempre maggiori ragazzi nell’attività sportiva. Investiremo nella partecipazione alle varie tappe dei circuito di Coppa del Mondo under20 e del Circuito Europeo Cadetti, che permetterà di fornire quegli elementi utili agli staff tecnici per cominciare ad individuare gli atleti da innestare nelle varie Nazionali. Il primo appuntamento di stagione saranno i Campionati del Mediterraneo, che vedranno protagonisti i Cadetti a Marsiglia, si proseguirà con i Mondiali under17 e under20 a Plovdiv, in Bulgaria, per poi chiudere la stagione con gli Europei a Tbilisi ed i Mondiali a Lipsia. Obiettivo primario continuerà essere quello di onorare al meglio l’Italia“.
Da vice-presidente del Coni, infine, Scarso analizza così i rapporti tra lo sport italiano ed il Governo: “il Coni e lo sport italiano non possono che prendere atto dell’attenzione massima posta dal Governo nei confronti del nostro movimento. Innanzitutto con il consolidamento del contributo annuale, che permette alle federazioni di poter programmare puntigliosamente e condurre l’attività del 2017, ma soprattutto con una serie di iniziative. quali “Sport e periferia“, “La buona scuola”, e altre ancora, che attestano la vicinanza al nostro mondo”. (ITALPRESS)