Cessione Milan, Silvio Berlusconi allo scoperto: “ho le rassicurazioni dalle banche che il closing si farà. Galliani? Lo voglio nel nuovo Milan”
Cessione Milan, le verità di Berlusconi – Milano, notte fonda. All’uscita di un hotel di lusso dopo una lunga cena post derby, Silvio Berlusconi svela il futuro del nuovo Milan. Quello cinese. Sì, cinese. Nonostante quel “non credo..”, riferito alla possibilità che quello pareggiato 2-2 contro l’Inter fosse il suo ultimo derby. “Il closing è fissato per il 13 dicembre, crediamo che non ci siano ostacoli ad ottenere le autorizzazioni dallo Stato cinese ed il closing avverrà nella data prevista. I cinesi insistono in maniera molto determinata affinché io rimanga presidente. Io ho detto che presidente con una società di altri non mi sembrava dovesse essere preso in considerazione e mi hanno proposto una presidenza onoraria senza nominare un loro presidente. Penso che potrebbe essere una soluzione, ma dovrei avere qualche possibilità di intervento ad esempio su acquisti, cessioni e schema di gioco in campo. Se questa cosa mi verrà attribuita, proverò ad accettare la presidenza honoris causa”, le parole di Silvio Berlusconi riportate da GianlucaDiMarzio.com
Cessione Milan, le verità di Berlusconi – Il Presidente del Milan parla poi del futuro di Galliani, che potrebbe clamorosamente rimanere anche con i nuovi proprietari cinesi. O almeno così si augura Berlusconi. “Galliani? Spero proprio che rimanga, è una delle condizioni che metterò per accettare la presidenza onoraria. Cercherò di far accettare questa condizione. Dalle banche abbiamo assicurazioni abbastanza precise che si chiuderà, se non si concluderà vedremo che fare. Fiducioso? Ho le assicurazioni delle banche. Se rivenderei il Milan tornando indietro? Ho accettato questa decisione con grande dolore, ormai – prosegue Berlusconi a GianlucaDiMarzio.com – il calcio è come il monopoli. I soldi non contano più niente, sono arrivati quelli del gas, del petrolio. Siamo arrivati a giocatori che costano 94 milioni con un’età avanzata e questo la dice lunga sulla distanza tra il calcio e la vita di tutti i giorni”.