Da Balotelli a Locatelli, passando per Clemente Russo: quando la realtà batte la fantasia
Questa vita reale è talmente pop, trash, social, digital, critical che non si sente più il bisogno della fantasia. Non c’è opera d’arte o libro o film che tenga. E nemmeno i videogiochi sono più all’altezza di questa realtà quotidiana. Al signor calciator Balotelli, che dice di aver scelto Nizza per il sole, 2 inviati delle nere Iene regalano un bidet, vero, e glielo consegnano a mano. Ma cosa volete che sia Duchamp a confronto, col suo orinatoio-fontana? Nulla.
Il pugile Clemente Russo dà della “zoccola” a una donna, e, non contento, aggiunge che “se fosse stato lui a essere tradito, quella donna sarebbe rimasta morta sul letto”. Ma cosa volete che sia un drammatico quadro di Bosch sull’inferno, al cospetto di tanta verità-realtà? Nulla! Locatelli Manuel, di anni 18, segna e corre a perdifiato sul campo di San Siro e nell’intervista a fine partita piange, come un bimbo, come un vitello. Cosa volete che sia la lacrima che sgorga dal quadro Guernica, di Pablo Picasso? Nulla. La realtà ha definitivamente battuto la fantasia. Ecco perché, la fantasia, al potere, in questo periodo storico, non avrebbe, e non ha, nessuna possibilità di essere; e nessuna possibilità di regnare.