Dopo la delusione di ieri, Filippo Ganna è pronto a ritornare immediatamente in strada nella prova in linea under23
Ieri Filippo Ganna non è andato a medaglia nella cronometro under23 deii mondiali di ciclismo che si stanno svolgendo a Doha. Un peccato per un ciclista come lui che ha sempre dato l’anima e cuore per questo sport. L’Italia del ciclismo si aspetta molto da lui e la pressione ha giocato un brutto scherzo nella sua prova. Ma il ventenne può tranquillamente rifarsi subito perchè ha tenacia, forza e grande combattività. Caratteristiche che solo un talento puro detiene. “Faceva caldo e io lo soffro. Già nei giorni scorsi le sensazioni non erano state buone. Tutta un’altra storia rispetto ai recenti Europei in Francia, dove ero finito secondo. Ora pensiamo alla gara in linea, voglio rendermi utile alla squadra – ha dichiarato il ventenne come riportato da La Gazzetta dello Sport. – Non sono un robot, posso avere pure io dei cali. Non avevo gambe. Non sono andato bene e ne prendo atto“.
Il caldo è stato quindi uno dei problemi che ha costretto il forte ciclista della Lampre Merida (futura Lampre Tj Sport) ad una prestazione lontana dai migliori: staccato di 1’37” dal tedesco Mathis e in 13ª posizione.
Il responsabile Marino Amadori non nasconde l’amarezza e non cerca alibi. La quattordicesima posizione di Ganna e la 20ª di Edoardo Affini, a quasi 2 minuti, sono un risultato da cancellare subito nella prova in linea. Amadori però difende il ciclista azzurro e pensa subito alla prossima gara, ovvero la prova in linea under23. “Ci sarebbe da preoccuparsi di più se Filippo fosse andato al massimo e ne fosse venuto fuori un 14° posto. Invece, pensando pure alla recente crono degli Europei, è riuscito a esprimere meno potenza del solito. Una quarantina di watt in meno, 420 invece di 460. – ha dichiarato Amadori sempre come riportato da La Gazzetta dello Sport – Ora ognuno dice la sua, ma riparliamone al termine della gara in linea. A seconda della sua prestazione vedremo se la cronometro è stata una giornata storta ‘isolata’ o se siamo arrivati un po’ ‘lunghi’ qui in Qatar. In ogni caso, non getto la croce addosso a Filippo. I risultati parlano per lui e del lavoro che è stato fatto”.