Il nostro personale punto di vista sul battibecco tra Marona e Veron di ieri durante la Partita della Pace
Maradona-Veron, noi la pensiamo così – È la partita della Pace. E Maradona litiga. E allora? Maradona può fare e dire quello che vuole. Lui è un genio, un artista, uno dei pochi di cui sentiremo la mancanza, quando non ci sarà più. In questo calcio insipido e sempre più povero, in cui i talenti come Messi non riescono a sostituire nemmeno l’ombra del Pibe, c’è ancora bisogno della personalità di Diego per sentire “il calcio nello stomaco”. Maradona contro Veron. E chi è, Veron? Cosa ha vinto? Cosa ha fatto? Quale sua grandiosa giocata verrà ricordata dai posteri? Quale lotta ha portato avanti, il signor Veron? Non esiste gara, paragone, parallelo. Uno è Maradona. L’altro è uno dei tanti. Maradona ha vinto, giocato, segnato, lottato, combattuto, dribblato.
Maradona-Veron, noi la pensiamo così – Questo fa di lui un artista che ha oltrepassato i confini: Diego è una rockstar, un pittore ribelle, un genio a prescindere. Non solo: Maradona è, ed è sempre stato, un “calciatore contro”. Contro i poteri forti, contro i vari Blatter, Platini, Pelè, comodamente seduti sulle sedie che contano. Maradona è stato contro il calcio giocato nel caldo americano a mezzogiorno. Maradona è stato portato via dal campo da un’infermiera con tanto di “divisa”. Maradona viaggia a testa alta. E quando ha sbagliato ha pagato, sempre, in prima persona, senza scusanti, senza giri di parole, senza avvocati scagionanti. Quanti nel marcio mondo dello sport possono dire altrettanto?