Nella triste vicenda che ha come protagonisti Icardi e l’Inter a perdere è la… democrazia!
C’è qualcosa di molto brutto e di molto pericoloso nelle decisioni prese in queste ore dall’Inter a riguardo della vicenda di Icardi e del suo libro. Questo qualcosa si chiama “perdita della democrazia”. Riassumendo tutto il brutto di questa storia, si evince che una curva di tifosi ultrà può impedire, con la complicità della società stessa, il racconto e la pubblicazione di un episodio della vita di un uomo, di uno dei suoi giocatori, di un capitano. E perché mai? Per quale orrendo motivo, se non quello “mafioso” e “minaccioso” una persona non può de-scrivere quello che vuole, in questa società occidentale che vive l’anno domini 2016? Quale mentalità retrograda e oscurantista può permettersi di impedire un racconto, qualsiasi esso sia? Il MedioEvo è alle nostre spalle. Siamo, e vogliamo rimanere, uomini liberi. Liberi anche di pubblicare cose distanti da noi, che magari non condividiamo o apprezziamo.
Ma la libertà democratica di poter parlare e dire e scrivere e raccontare quello che si vuole è “la base” della nostra società occidentale. Tolta questa fondamentale libertà, viene meno la democrazia. E senza democrazia, è inutile parlare di sport. Attenzione alle scelte, società Inter. La scelta di “censurare” un libro è una bruttissima pagina di democrazia negata, che mette la dirigenza nerazzurra allo stesso livello del “mafioso messaggio” della curva: se sei contro di noi, ti toglieremo la voce. Bruttissimo esempio. Non a caso, il resto dello stadio, ha fischiato curva e società. Per fortuna della democrazia e del vero e sano sport.