Esportare gli sport senza le loro caratteristiche dominanti, passione, storia e amore, è puro mercimonio
Che bello gareggiare nel nulla! Che sensazione splendida poter finalmente correre senza pubblico! Che soddisfazione enorme riuscire a dimostrare gli sforzi dei propri allenamenti là dove a nessuno, ma proprio a nessuno, interessa quello che stai facendo. Già, è quello che sta succedendo nello sport. Il “soldo” compra tutto. Tranne la passione, la storia, l’amore. E di cosa è fatto lo sport se non di passione, storia e amore?
Abbiamo portato la Formula 1 e il Motociclismo a correre in zone desertiche, con il risultato di assistere a Gran Premi noiosi e giri dopo giri inanellati davanti a tribune anch’esse deserte come il paesaggio circostante. Abbiamo portato il mondiale di ciclismo a disputarsi a temperature e umidità inumane, e con i ciclisti a gareggiare da soli, come tuareg, costretti a sopravvivere là dove sembrerebbe impossibile. Porteremo anche i mondiali di calcio in queste zone che non hanno nulla se non il “soldo”. Con lo stesso identico risultato. Toccherà giocare a dicembre, per non rischiare di vedere i calciatori liquefarsi in campo. Che strano mondo è questo? Passione, storia e amore sono le caratteristiche per cui questi sport sono nati e cresciuti in Europa. Non è un caso. Esportarli, senza le loro caratteristiche dominanti, è puro mercimonio. Sarebbe ora di far uscire i mercanti dal tempio.