L’ex ingegnere di pista di Michael Schumacher non le manda a dire ai vertici Ferrari: ecco le sue durissime parole
Una stagione cominciata male e proseguita peggio, un Mondiale da dimenticare in fretta per ripartire più forti e uniti che mai. La Ferrari si prepara ad affrontare le ultime quattro gare di questo deludente 2016, provando a conquistare almeno una vittoria in stagione. Una situazione che apre larghi spiragli per le critiche, arrivate in quantità industriali nel box di Maranello.
L’ultimo in ordine di tempo a bacchettare gli uomini in rosso è Luca Baldisserri, in Ferrari dal 1989 al 2015 prima come ingegnere di pista di Michael Schumacher e poi come direttore della Ferrari Driver Academy. Intervistato dal Corriere dello Sport, Baldisserri ha attaccato senza remore Marchionne e Arrivabene: “purtroppo nessuno dei due ha esperienza di corse, una cultura che oggi il vertice della Scuderia ha perso: non sono più un team, ma un gruppo di persone spaventate. Lì dentro c’è un clima di terrore, i ragazzi non inventano, non decidono per la paura di essere allontanati con disonore. Alcuni reparti storici lavorano molto bene, a esempio quello dei motori diretto fino a poco tempo fa da Binotto.
Dopo il 2014 ha fatto miracoli. Tuttavia, è difficile dire quando la Ferrari tornerà a vincere, lo farà quando lì dentro saranno in grado di raggiungere un’organizzazione efficiente e la stabilità, con idee valide e piloti che non fanno errori“. La colpa, però, secondo Baldisserri non sarebbe da attribuire ai piloti: “Raikkonen va meglio del 2015, Vettel molto peggio: importante che la Ferrari lo recuperi e se lo tenga stretto, almeno nel breve termine. Anche lui si è fatto prendere dal vortice dell’esaltazione lo scorso anno, ma il problema non sono loro“. Infine, Baldisserri svela un clamoroso restroscena su Verstappen, vicino all’Academy Ferrari nel 2014: “all’inizio del 2014 notammo che Max aveva una marcia in più alla Florida Winter Series. Ma non avremmo mai potuto mandarlo direttamente in Formula 1 come suo padre voleva, la Red Bull ci è riuscita grazie alla Toro Rosso e adesso se lo gode“.